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GLI INTERVENTI

Susanna Penco
Biologa specializzata in Patologia generale, docente e ricercatrice presso l’Università degli Studi di Genova, vincitrice premio “Pietro Croce per l’abolizione della sperimentazione animale” nel 2007 e del “premio DNA” nel 2013, membro del Comitato Etico per la Sperimentazione Animale, autrice di numerose pubblicazioni scientifiche di livello internazionale

 

“Sperimentazione animale: non è solo una questione etica”

Molti ricercatori pensano che i progressi in medicina e biologia vadano avanti NONOSTANTE, e non grazie alla Sperimentazione Animale.

Se ammettiamo scientificamente che la specie su cui si indaga debba essere un buon modello per la specie di destinazione (nel nostro caso, l’uomo), dovremmo utilizzare solo i nostri “cugini”, gli animali che più ci assomigliano, cioè le scimmie antropomorfe. Occorre precisare che anche gli studi condotti sui grandi primati non umani sono stati deludenti: basti pensare alla quantità di denari e di vite animali sprecate per il vaccino preventivo contro l’AIDS, che ancora non abbiamo, o agli studi condotti su scimmie per trovare una soluzione alla Sclerosi multipla: sono stati sospesi poiché non efficaci.

Tuttavia la buona fede imporrebbe la scimmia come unico modello per gli umani. Ebbene, il vero motivo per cui si impiegano roditori (topi e ratti che, peraltro, non sono capaci di vomitare) sono i seguenti:

- Sono animali poco simpatici alla gente, che non evocano forti sentimenti di empatia, e che siamo per cultura abituati a demonizzare
- sono piccoli e maneggevoli, occupano spazi ridotti, sono pratici da usare, non sono pericolosi (ve lo immaginate un orango incavolato?!)
- Costano meno (seppur la SA sia comunque pratica costosissima): pensate agli oneri economici e ai devastanti problemi etici che dovremmo affrontare se si usassero sempre e solo le grandi scimmie (come dogma scientifico imporrebbe)!

Altro elemento da considerare è che nei progetti di ricerca su animali, forniti dal Ministero, laddove si chiedono i motivi (la giustificazione) per cui si è scelta una specie animale piuttosto che un’altra, si legge sempre che “ si utilizzano i roditori in quanto sono la specie a PIU’ BASSO SVILUPPO NEUROLOGICO”.

Ma questa è una motivazione ETICA e non SCIENTIFICA! Dunque i ricercatori, per primi, dubitano del modello. Eppure si continua ad usarlo.

Infine, il modello animale per la mia malattia, la Sclerosi multipla è ritenuto, dalla stessa critica scientifica, fallimentare o addirittura fuorviante. Infatti, nonostante le risorse umane ed economiche impiegate, la malattia rimane una patologia irrisolta, cronica, e orfana delle cause. SE scoprissimo le cause delle malattie croniche più terribili (ed anche costose per il SSN, dal diabete, all’Alzheimer, al Parkinson, alla SLA, alla Sclerosi multipla, ecc ) , i poveri pazienti potrebbero esser non solo curati ma GUARITI! E si potrebbe attuare la migliore delle soluzioni (nonché la più economica): la Prevenzione.

Purtroppo sappiamo bene che le cause di queste drammatiche patologie NON le troveremo certamente nell’animale da laboratorio!

 

 

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