Stampa

La Soprintendenza intende mantenere in vita le strutture che testimoniano la sofferenza degli animali del vecchio zoo di Torino

Comunicato stampa del Tavolo Animali & Ambiente
Torino, 9 ottobre 2020

Parco Michelotti: perché ricordare la sofferenza?

Il "Tavolo Animali & Ambiente", già “Comitato No agli Zoo”, costituito dalle associazioni animaliste e ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO Natura e SOS Gaia, apprende con vivo disappunto la decisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino di voler ora mantenere le strutture residuali del vecchio zoo al Parco Michelotti di Torino quando la stessa Soprintendenza si era invece espressa favorevolmente alle medesime demolizioni proposte nel progetto presentato da "Zoom s.p.a. ".
Le Associazioni del Tavolo, che allora portarono avanti una lunga campagna contro gli zoo e la privatizzazione dei beni pubblici, volta a scongiurarne la riapertura di uno nuovo nel Parco Michelotti, hanno sempre sostenuto la scelta di rendere il parco di nuovo tutto fruibile liberamente dai cittadini.
Il progetto di riqualificazione e riapertura al pubblico del Parco prevedeva di mantenere l'unica struttura architettonica di valore, cioè l'edificio Acquario-Rettilario dell'arch. Venturelli. La Soprintendenza, invece, intende conservare anche le strutture residuali, adducendo come motivazione al rifiuto della demolizione “... per non perdere un pezzo di storia della città che è un esempio di architettura degli anni ‘50.”.
Ricordiamo che lo zoo venne chiuso nel 1987, dopo 30 anni di utilizzo,  per decisione dell’Amministrazione Comunale, in quanto il luogo fu considerato inadeguato per continuare a detenervi animali, anche a seguito di una forte pressione dell’opinione pubblica che lo identificava sempre più come luogo di indegna sofferenza.
Perché, allora, voler mantenere delle strutture del vecchio zoo che non hanno, a nostro parere, alcun interesse o valore storico dal punto di vista architettonico?
Il "Tavolo Animali & Ambiente" chiede che tali strutture vengano demolite, in quanto residui che portano con sé il ricordo della sofferenza degli animali, così da far dimenticare alla città un periodo buio della sua recente storia, per arrivare poi finalmente ad una definizione sul progetto di riapertura al pubblico di un’oasi naturalistica di rara bellezza, riconsegnandola alla Città, come da ormai più di  35 anni i cittadini chiedono.

Per il Tavolo Animali & Ambiente:
Rosalba Nattero
Presidente SOS Gaia

 

9 ottobre 2020