SOS Gaia
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Per la ricorrenza di San Giovanni, patrono della città di Torino, che si svolge ogni anno il 24 giugno, la Consulta delle Associazioni del volontariato animalista aveva inviato una lettera al Sindaco, agli Assessori allo Sport e dell’Ambiente ed ai Capogruppo consiliari in cui si chiedeva di non effettuare lo spettacolo pirotecnico previsto, sostituendo i “botti” con l’utilizzo di fuochi silenziosi.
Lo spettacolo pirotecnico ha effetti devastanti sugli animali e ogni anno si assiste purtroppo alla scena di cani terrorizzati in giro per le strade e di panico e disorientamento per la fauna selvatica.

Dopo ben due mesi la Direzione Sport e Tempo Libero della Città di Torino ha risposto alla Consulta.

Pubblichiamo qui la risposta della Direzione Sport e Tempo Libero e la replica della Consulta:

Spett. le Presidente della Consulta delle associazioni del Volontariato animalista della Città di Torino, riguardo la cortese Sua del 17 giugno 2012 si può con tutta onestà replicare che la decisione di mantenere anche quest’anno lo spettacolo pirotecnico a termine dell’edizione della manifestazione del Santo Patrono della Città, non è stata dettata da una mancanza di sensibilità da parte dell’Ente nei confronti degli animali sia che condividano le nostre giornate sia che vivano randagi, fuori dalle nostre case.
Questa Città ha a cuore il benessere fisico e anche l’integrità psicologica dei nostri fedeli amici.
Non si deve però dimenticare che il lavoro di chi amministra una comunità e quindi si trova di fronte a continue scelte è quello di assicurare il più possibile gli interessi e i diritti, degni di tutela, di tutti coloro che vivono sul territorio.
Questo comporta che talvolta si presentano situazioni in cui confluiscono interessi che, per loro natura, si trovano a confliggere.
È quindi compito ed obiettivo fondamentale della Città vagliare di volta in volta, con estremo equilibrio, il contesto e i valori da garantire in un dato momento e in una certa circostanza.
Ne deriva che le decisioni assunte dall’Amministrazione comportano in certe occasioni un riconoscimento maggiore a certi valori piuttosto che ad altri. Il tutto comunque attraverso una gestione oculata e mirata ad un equo trattamento di tutti i bisogni collettivi, riconosciuti formalmente come tali dall’Ente.
Nella fattispecie in esame la scelta di mantenere lo spettacolo pirotecnico nell’ambito della manifestazione del San Giovanni ha trovato fondamento nell’esigenza di trasmettere un messaggio di fiducia e positività alla gente.
Attraverso i cortei storici, le sfilate, gli eventi legati alle tradizioni unitamente ai diversi intrattenimenti  si è cercato di generare un’atmosfera coinvolgente e gioiosa che, permeando le vie e le piazze della Città, potesse far vivere in coloro che assistevano e partecipavano agli spettacoli  suggestioni singolari, quali la forza che scaturisce dal senso di appartenenza ad un gruppo e la consapevolezza dell’esistenza di valori quali la solidarietà, la fiducia e la cooperazione, che danno l’energia di affrontare  momenti difficili come quello attuale.

Direzione Sport e Tempo Libero

Questa la replica della Consulta delle Associazioni del volontariato animalista:

Egregi signori,
vi ringraziamo per averci risposto, anche se dopo due mesi dalla nostra lettera; probabilmente vi siete dimenticati di rileggerla.
La Consulta delle associazioni del volontariato animalista non ha mai chiesto di eliminare i festeggiamenti per il Santo Patrono, ma solamente di non effettuare lo spettacolo pirotecnico o in subordine di utilizzare fuochi silenziosi  (effetti illuminanti con combustione a freddo). Di certo l’atmosfera coinvolgente e gioiosa non sarebbe stata compromessa, anzi il messaggio di fiducia e positività sarebbe stato rafforzato dall’apprezzamento dei tanti che hanno a cuore il diritto degli animali a non soffrire.
Non va dimenticato che la scelta di non realizzare a Torino uno spettacolo pirotecnico a Capodanno è stato positivamente citato dalla stampa europea e preso ad esempio da molte città.
Non pensiamo che semplicemente eliminando i botti rumorosi si sarebbe eliminata la magia della festa. Riteniamo perlomeno assurdo contrapporre una presunta esigenza di botti (rumori di guerra) alla richiesta di evitare di arrecare disturbo a tanti animali domestici e selvatici che vivono con noi.
In questo momento di crisi economica ci rimane la convinzione che la spesa dei botti poteva essere destinata ad attività più positive e utili per tutti.

Consulta delle associazioni del volontariato animalista della Città di Torino


7 agosto 2012

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