Stampa

Una giornata per il riconoscimento dei diritti dei conigli

 

Il 28 settembre 2014 presso il “Roma Vintage” all'interno del Parco di Centocelle, che ospita l'Estate Romana, per la prima volta in questa città c'è stato “l'International Rabbit Day & Friends”, ovvero la “Giornata internazionale del coniglio e degli animali non convenzionali”, che si è svolta in contemporanea a Milano dove è già al terzo anno. Ampi spazi nel verde ed un parcheggio specifico hanno aiutato i partecipanti ad arrivare comodamente con i propri animali.

La manifestazione è stata organizzata dall'Associazione Animali Esotici “AAE Onlus”, in collaborazione con la Società Italiana Veterinari Animali Esotici “SIVAE”, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sul mondo dei conigli e dei piccoli animali da compagnia, come i criceti, le cavie, i piccoli roditori ed altri, per promuoverne la conoscenza, la protezione e prevenirne il maltrattamento e l'abbandono.

Eventi analoghi si sono svolti negli Stati Uniti e “l'International Rabbit Day & Friends” è l'edizione italiana della giornata mondiale dedicata al coniglio.

La “AAE Onlus” opera dagli anni ‘80 per il recupero, le terapie e il reinserimento nelle famiglie dei conigli, delle cavie e dei piccoli animali di queste specie abbandonati sul territorio. La “Giornata Internazionale del coniglio” è importante perché fa emergere il suo carattere mite, la sua capacità di adattamento anche in ambiente famigliare che porta gioia, rispetto alle atrocità riservategli da alcuni cosiddetti umani: dalla caccia all'allevamento intensivo, dall'uccisione a scopo alimentare alla sperimentazione medica, dai test per i prodotti cosmetici all'allevamento da pelliccia, ed infine, ma non da meno, alla disattenzione con cui in alcuni casi gli umani li gestiscono.

L'evento romano è stato organizzato in collaborazione con l'Associazione “Animal Mind Onlus”.

Sul posto era presente un “punto SIVAE” con i veterinari specializzati che, al mattino, sono intervenuti come relatori riguardo ad argomenti inerenti la corretta gestione di questi animali poco conosciuti, mentre, nel pomeriggio, sono rimasti a disposizione del pubblico e degli animali che hanno partecipato alle attività ludiche, come i giochi e la sfilata di simpatia che ha chiuso la giornata con i premi offerti dagli sponsor.

In definitiva una giornata di divertimento in spazi appositamente allestiti per questo tipo di pet molto diffuso ma purtroppo poco tutelato, con il nobile intento di promuoverne la conoscenza.

Il Rabbit Day è stata anche l'occasione per favorire l'adozione consapevole, per gli animali di tale specie senza una “famiglia”, nonché per sensibilizzare gli intervenuti al fine di scoraggiarne le adozioni impulsive.

Nell'ambito dell'evento era anche possibile presentare la richiesta di adozione per i pet abbandonati.

La manifestazione ha inoltre promosso il progetto “Anagrafe Conigli” nato dalla collaborazione con il Ministero della Sanità, grazie al quale si possono iscrivere gratuitamente e avere informazioni riguardo l'applicazione del microchip come atto d'amore verso di loro, in quanto finalmente gli viene riconosciuto lo status di animale da compagnia come per il cane ed il gatto, con l’obiettivo di ostacolarne l'abbandono.

Nell'area che ha ospitato il Rabbit Day sono stati allestiti stand per la vendita di gadget a sostegno delle attività di “AAE Onlus”, sono state inoltre distribuite guide e materiali informativi per la loro corretta gestione.

Rappresentanti della Sede romana di SOS Gaia erano presenti all'evento ed hanno acquisito informazioni da Cinzia Berardi della “AAE Conigli”, che ha chiarito gli intenti dell'Associazione e quelli che si prefigge la manifestazione.

L'Associazione si occupa degli animali cosiddetti non convenzionali, in inglese “exotics animals”, che sono: il coniglio, la cavia, il criceto, i piccoli roditori, le tartarughe, i pesci e gli uccelli, e non, come comunemente si pensa, il pitone od il camaleonte. E comunque sono chiamati esotici tutti quegli animali che non rientrano nelle categorie dei cani e gatti ma che sono da compagnia come loro.

Oggi il coniglio è adottato da un crescente numero di famiglie, tanto da essere il terzo animale presente nei nostri appartamenti, anche se purtroppo talvolta, successivamente all’adozione, alcuni soggetti vengono impietosamente abbandonati al loro destino (quasi sempre di morte certa soprattutto se l’esserino è cresciuto in un ambiente protetto, quale quello tipicamente abitativo) oppure restano vittime di cure inadeguate, spesso a causa della disinformazione degli umani di turno o addirittura, nei casi più assurdi, sottoposti alla macellazione.

Insomma un orrore indicibile per questi animali di una dolcezza e tenerezza unica, che hanno bisogno soltanto di vicinanza ed amore.

L'Associazione Animali Esotici effettua dei veri e propri salvataggi come, ad esempio, evitarne l'uccisione in caso di chiusura dell'allevamento dove sono ospitati, ed in seguito trovare loro una sistemazione adeguata tramite una adozione responsabile; di norma ci si preoccupa che l’adottante non releghi il coniglio soltanto in una gabbietta, visto che per lui sarebbe una condizione di stress che lo porterebbe a rosicchiare qualsiasi cosa gli capiti a tiro; viceversa un coniglio lasciato libero, è tranquillo, pulitissimo ed usa la lettiera come i gatti. È anche importante che l'affidatario gli pratichi, quando necessario, le cure prescritte da un veterinario esperto di animali esotici.

Il coniglio, per poter essere adottato e stare bene in una casa, deve essere abituato a vivere con gli umani, per questo l'Associazione non dispone di un rifugio ma li tiene fin da subito nelle case degli affidatari transitori che si trovano in tutta Italia, fino al momento dell'adozione che viene effettuata tramite apposito modulo: con questo l'adottante si impegna a tenere l'animale libero, a somministrargli la giusta alimentazione, a curarlo in modo adeguato, ed infine a non cederlo a terzi. L'affido è a tempo indeterminato ma per motivi gravi può essere revocato, come ad esempio quando l'affidatario si trova nell'impossibilità di continuare a gestire l'animale, ed in questo caso legalmente torna all'Associazione che si occuperebbe di trovargli una nuova adozione.

Secondo l'attuale normativa il coniglio non è considerato un animale da affezione, ma animale domestico da cortile, perciò per lui non valgono le stesse regole che vigono per i cani ed i gatti che sono, ad esempio, tutelati da norme che ne stabiliscono il cibo più idoneo. Difatti spesso il mangime che si trova nei supermercati, acquistato regolarmente per nutrire i conigli, risulta in realtà altamente tossico per loro, in quanto, non appartenendo alla famiglia dei roditori, non devono mangiare i cereali, i semi, e le granaglie presenti in questi alimenti perché gli provocherebbero delle gravi occlusioni intestinali che non li farebbero vivere più di tre o quattro anni, quando potrebbero arrivare fino a 10–12 anni.

Quindi per la salute di questo pet è importante che le persone sappiano che essi sono degli erbivori stretti e che perciò devono mangiare soltanto fieno, erba, verdure e qualche frutto.

L'AAE lotta anche per far riconoscere il coniglio come animale di affezione e per far scattare automaticamente il divieto della macellazione. Del resto non si possono amare gli animali e poi, con indifferenza e noncuranza, mangiarli: è un non senso.

Infine Cinzia Berardi ci ha parlato dell'impegno dell'Associazione sul fronte della vivisezione che, a tal fine, lavora in collaborazione con il Ministero della Salute sulle proposte di legge riguardanti i conigli, promuovendo per loro anche nuove tutele, come nel caso dell'Anagrafe.

Uno dei compiti dell'Associazione riguarda il recupero di questi animali, quando possibile, provenienti dai laboratori dismessi, i quali fino a quel momento hanno vissuto in condizioni veramente difficili, senza una carezza e nel totale disinteresse per la loro vita; in particolare questi piccoli dimostrano una sensibilità ed una dolcezza superiore agli altri dovuta ai gravi abusi subiti, e nonostante ciò sono ancora alla ricerca di un contatto con gli umani.

Una situazione veramente struggente che ci fa giustamente chiedere in nome di quale ideale, di quale importante ricerca o risultato, l'uomo si arroga il diritto di fare del male alle altre specie?

E paradossalmente senza tuttavia risolvere le numerose problematiche mediche, farmacologiche e di altra natura che oramai affliggono l'umanità. È evidente che la vivisezione è una ignobile pratica di una umanità malata che infligge soltanto sofferenza ai più deboli che non possono difendersi.

Ma la protesta di chi è contrario a questi abusi è sempre più forte ed è evidente che ci avviamo ad edificare un mondo più giusto e civile dove c'è posto per tutti, animali e uomini.

Siamo in tanti a lottare per questo.


12 ottobre 2014