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La manifestazione organizzata dalla LAV contro il circo con animali che si è tenuta a Torino davanti al palazzo comunale

A Torino una manifestazione per protestare contro la decisione del Comune che privilegia i circhi con animali, in evidente contrasto con il Regolamento Comunale appena approvato

 

Lunedì 8 ottobre scorso si è tenuta a Torino, di fronte al palazzo del Comune, una manifestazione indetta dalla LAV-Lega AntiVivisezione per protestare contro la scelta del Consiglio comunale che ha preferito accordare il permesso di attendamento al Circo Togni, il cui spettacolo si basa essenzialmente sullo sfruttamento degli animali come attrattiva, rispetto al Circo Acquatico Zoppis, considerato la risposta europea al Cirque du Soleil, che si basa esclusivamente sulle capacità artistiche degli umani, senza l’impiego di animali.

La manifestazione ha visto partecipare persone mosse da un sentimento di solidarietà verso le povere creature che vengono imprigionate e schiavizzate in un macabro spettacolo: una pratica barbara retaggio di tempi oscuri, a cui sempre più persone si oppongono, sostenendo che non c'è più posto nella società moderna per una simile e gratuita crudeltà.

Noi di Shan Newspaper ci siamo uniti ai manifestanti, sia per esprimere il nostro disgusto verso l’umiliazione e il maltrattamento degli animali per divertimento, sia per raccogliere le voci dei protagonisti della protesta.

È Marco Francone, consigliere LAV e presidente della Consulta delle associazioni del volontariato animalista della Città di Torino, a spiegarci il perché della manifestazione: “C'è stata la richiesta al comune di Torino da parte del Circo Acquatico Zoppis, un circo che ha scelto di non utilizzare animali, di poter attendare nel periodo natalizio. Gli è stato risposto che qui a Torino era già stato scelto un circo tradizionale, il Circo Togni, mentre ad esempio a Firenze ha già avuto l'autorizzazione per fare lo spettacolo. Nel 2011 il Comune di Torino ha approvato la nuova formulazione del regolamento a tutela degli animali, in cui il Comune stesso afferma di ritenere che animali selvatici ed esotici non debbano essere utilizzati nei circhi, e quindi fa in modo di favorire quelli che non utilizzano questo tipo di animali. Ora c'è questa possibilità, c'è la richiesta esplicita di un circo che ha fatto vari spettacoli in Italia e nel mondo, e che non utilizza animali. Il Comune doveva fare una valutazione politica precisa, in considerazione di un regolamento comunale vigente. Perché allora si è scelta l'altra opzione?”

È questa la domanda posta al Comune dalla Consulta delle associazioni animaliste, un organismo istituzionale creato dallo stesso Comune.

I cartelli del dissenso

Le ragioni possono essere molteplici, come ci spiega Armando Monticone di Legambiente, ma di fatto lo scudo legale è fornito dalla legge nazionale in materia: secondo questa infatti, i comuni non possono vietare l'attendamento ai circhi che fanno richiesta. Bisogna qui sottolineare che molti Paesi europei hanno già vietato a livello nazionale i circhi con animali, questo punto pare infatti una priorità della Comunità Europea. Come mai in Italia la situazione non si muove? C'è speranza che anche in Italia si arrivi a legiferare in merito?

Su questo punto sia Marco Francone che Gualtiero Crovesio della LAV hanno le idee abbastanza chiare: ci sono delle forze che si mettono di traverso. Ci dice Crovesio: “Negli anni in cui abbiamo portato avanti la causa dei circhi senza animali, abbiamo avuto l'appoggio di molti partiti sia di minoranza che di maggioranza. Durante la discussione del regolamento comunale nella primavera del 2011, abbiamo ottenuto la maggioranza sul punto specifico del regolamento in cui si proponeva di bandire i circhi con animali esotici da Torino. Il problema è che proprio nel momento della votazione il partito di maggioranza ha interrotto la seduta consiliare, rimettendo in riga gli altri partiti che componevano la maggioranza. Tornati in aula hanno rimandato alla seduta successiva la discussione del regolamento, facendo così decadere la proposta. Di fatto la maggioranza era stata raggiunta, una maggioranza formata da partiti sia di destra che di sinistra, ma il PD e pochi altri si sono messi di traverso, impedendo l'approvazione della proposta. Ci sono molte sensibilità volte al superamento del circo con animali, purtroppo i partiti che governano si dimostrano sempre i più conservatori”.

Anche per quel che concerne il livello nazionale, Marco Francone ci racconta una situazione simile: “Ci sono proposte di legge firmate da parlamentari di tutto l'arco costituzionale, purtroppo però non arrivano mai all'approvazione. Queste proposte di legge ci sono nella legislatura attuale, così come in quella precedente, e noi speriamo che visto il largo consenso di parlamentari e di forze politiche si arrivi a legiferare. Purtroppo c'è da sottolineare la pressione negativa delle famiglie circensi italiane, dei Togni e degli Orfei, che non vogliono assolutamente togliere gli animali dai loro spettacoli, o perlomeno decidere che non ne saranno presi altri, permettendo a quelli attuali di andare in strutture adeguate per terminare la loro esistenza in maniera dignitosa. L'Ente Nazionale Circhi non vuole assolutamente che vengano favoriti i circhi senza animali, al punto di non riconoscerli nell'ente, inoltre fa pressione perché non si legiferi in tal senso. E l'Ente Nazionale Circhi ha al suo interno i tradizionali personaggi delle famiglie Togni e Orfei.”

Il quadro dipinto da queste dichiarazioni ricorda molto da vicino il caso della caccia: lobby che difendono gli interessi di una sparuta minoranza, eppure in grado di esercitare enormi pressioni politiche. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a una pratica crudele e degradante, non solo nei confronti degli animali, relegati nel ruolo di vittime impotenti, ma anche nei confronti della maggioranza della popolazione, che sempre più considera inaccettabili queste pratiche barbare e inumane.

Una manifestante

Che divertimento ci potrà mai essere nel vedere una creatura vivente, intelligente e sensibile almeno quanto noi, degradata al ruolo di “fenomeno da baraccone”? Privata della libertà e di ogni forma di dignità. Ridotta in schiavitù e costretta a vivere in condizioni intollerabili tra continue sofferenze, obbligata a eseguire degli esercizi crudeli, contro la sua stessa natura, sotto la continua minaccia della frusta. E quando lo spettacolo finisce questo individuo viene rinchiuso dentro una gabbia che a malapena gli consente di muoversi, o legato a una catena che sarà sempre troppo corta per un essere nato per vivere libero negli sterminati spazi della savana.

Chi gode e si diverte di questi spettacoli, sapendo cosa c'è dietro, non è poi molto diverso da chi si diverte e gode a uccidere degli animali indifesi. Privare una persona, un individuo, della propria libertà e dignità equivale a privarla della sua stessa vita. Perché è di questo che stiamo parlando, gli animali sono persone e individui esattamente come noi e chi convive con loro o semplicemente li ama lo sa bene.

Fortunatamente, sempre più persone in Italia e nel mondo si stanno rendendo conto di queste atrocità, attivandosi per porvi fine e rimedio, battendosi spesso contro forze politiche ed economiche che vedono queste solo come un'altra risorsa da sfruttare, un altro modo per aumentare gli introiti. Nel caso specifico dei circhi che fanno uso di animali, esiste l'aggravante che l'attività circense può essere svolta senza sfruttare né schiavizzare creature innocenti, senza per questo perdere alcunché della sua magia. Anzi, chi ha avuto la fortuna di assistere a uno spettacolo del Cirque du Soleil o del Circo Acquatico Zoppis può senza dubbio confermare che alla perfezione artistica e all'impatto emotivo di questi artisti circensi non può avvicinarsi nessuno sfruttatore di animali.

Barbarie come la caccia, la vivisezione o i circhi che sfruttano animali non hanno più alcun posto all'interno della società contemporanea, sono dei residui del millennio che ci siamo lasciati alle spalle. Sempre meno persone sono disposte ad accettare queste pratiche, ne è prova il continuo aumento di vegetariani nel mondo, così come le iniziative di stampo animalista o umanitario: l'umanità del nuovo millennio appare determinata a scrollarsi di dosso questi macabri anacronismi, per questo mi fa piacere chiudere quest'articolo dando voce ad alcune delle persone che hanno partecipato alla manifestazione di lunedì mattina, mosse dalla sensibilità e dall'amore verso le creature che vivono insieme a noi su questa palla di roccia in orbita intorno al Sole.

L’intervista a Gualtiero Crovesio della LAV

“Credo che siano sbagliati i circhi con gli animali. Il Comune dovrebbe scegliere un circo con soli umani, facendo divertire le persone senza sfruttare in maniera ingiusta gli animali.”

“Sono qui per protestare contro l'incoerenza del Comune di Torino che nel regolamento a tutela degli animali afferma di preferire l'opzione di circhi senza animali e nella pratica invece concede l'attendamento ai circhi con animali!”

“Credo che il circo con animali sia una pratica barbara, trovo che sia inutile continuare a sfruttare degli esseri viventi che condividono con noi il pianeta per il nostro sollazzo, esclusivamente per divertirci come nel Medioevo. Un minimo di evoluzione in una città come Torino, che è sempre stata molto attenta ai bisogni degli animali mi sembra il minimo.”

“Vengo dall'Iran e studio al Politecnico. Sono contento di manifestare per difendere i diritti degli animali. Purtroppo anche nel mio paese la situazione in merito non è buona.”

“Apprezzo l'abilità degli esseri umani, come i giocolieri, di fare delle cose belle. È un'abilità migliore che dominare altri. Se sono qui è perché amo gli animali, che vuol dire apprezzare le loro caratteristiche, conoscerle. Costringerli a delle cose innaturali vuol dire perdere la conoscenza della natura, che è un grande insegnamento. Gli spazi a livello globale per gli animali si sono ridotti sempre di più, ma non siamo gli unici abitanti della Terra, la Terra non è degli esseri umani, la Terra è di tutti, anche degli animali. Questo vuol dire rispettare anche le loro caratteristiche: ad esempio una tigre in natura percorre svariati chilometri al giorno, ed è un suo diritto poterlo fare!”

 

18 Ottobre 2012

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