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Un corteo contro lo zoo a Torino

Centinaia di persone manifestano contro il progetto di un nuovo lager per gli animali


Domenica 6 dicembre a Torino si è svolta una imponente manifestazione per dire NO al progetto di un nuovo zoo in Parco Michelotti.

Il Comune ha deciso di privatizzare quest'area e ha pubblicato un bando di gara per la "Concessione per valorizzare l'area". L'unica offerta presentata è quella di ZOOM, il gestore di Bioparco di Cumiana, con un progetto che prevede un nuovo luogo di prigionia per gli animali.

Un progetto al cui gestore il Comune attribuirebbe il ruolo di "educatore e sensibilizzatore ambientale". Una posizione inaccettabile per chi ama gli animali e vuole vederli liberi anziché chiusi in gabbia.

Il corteo formato da centinaia di persone ha marciato per le vie principali di Torino gridando slogan contro la privatizzazione di Parco Michelotti e l’installazione di un nuovo zoo a Torino.

Un corteo contro lo zoo a Torino

La manifestazione era organizzata da Simona Donna in collaborazione con il Coordinamento No Zoo che riunisce una dozzina di associazioni animaliste e ambientaliste.

La marcia è partita da Piazza Vittorio guidata da persone vestite completamente  di bianco con indosso una maschera rappresentante un animale.

Al corteo sfilavano non solo le associazioni animaliste ma anche singoli cittadini, e durante il percorso si sono unite alla protesta sempre più persone sensibili all’argomento, formando un grande corteo pacifico. Il corteo era anche caratterizzato da molti amici animali che sfilavano con grande dignità.

L'arrivo della marcia in Piazza Castello ha fatto molto scalpore richiamando l’attenzione di numerosissime persone che hanno chiesto informazioni e si sono unite alla protesta. Molti cittadini infatti erano completamente all'oscuro di questa situazione e si sono uniti nel manifestare contro questo orrore recitando gli slogan insieme ai manifestanti.

Il Coordinamento No Zoo chiede che il Comune abbandoni subito questo aberrante progetto e che il Parco Michelotti rimanga per sempre pubblico. E soprattutto, che non diventi un nuovo lager per animali.

 



8 dicembre 2015