Novembre 2014
La Giunta delibera lariqualificazione dell'ex zoo al Parco Michelotti e l’attivazione di procedura di concessione di valorizzazione.
Prende atto che sono pervenute alla Civica Amministrazione proposte volte alla riqualificazione ed alla gestione in concessione dell'area del Parco Michelotti consistenti in progetti di riqualificazione dell'area, aventi come obiettivo l'introduzione di attività per il tempo libero e lo sport, piuttosto che la trasformazione dell'area in fattoria didattica con annessi laboratori educativi, fino a vere e proprie ricostruzioni di ecosistemi naturali di tipo innovativo e maturati da esperienze internazionali di successo.
Gennaio 2015
Il presidente della VI Commissione Consiliare di Torino, il 9 Gennaio 2015, informa la commissione che nell’interesse per la gestione del parco c’era la contesa tra Decathlon e Zoom, ma nel bando quest’ultimo solamente si presenta come unico soggetto partecipante, con un punteggio ottenuto lunedì 21 Dicembre appena sufficiente. Tutto ciò avviene nonostante l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta avesse dichiarato che il parco sarebbe diventato pubblico e non ci sarebbero più stati animali dopo la chiusura dello zoo precedente.
Maggio 2015
Le associazioni animaliste e ambientaliste si mobilitano per cercare di evitare una simile eventualità e iniziano a organizzare petizioni e manifestazioni. Nel maggio 2015 il Coordinamento No Zoo costituito da varie associazioni animaliste e ambientaliste a seguito di una petizione ha ottenuto un Diritto di Tribuna a Palazzo Civico in cui ha illustrato le ragioni della protesta ai consilieri comunali e alla stampa. In quell’occasione SOS Gaia ha realizzato un servizio video con intervista all’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta il quale ha dato ampie rassicurazioni sul fatto che non ci sarebbero mai più stati animali al Parco Michelotti. Affermazione ribadita pubblicamente anche in altre occasioni.
Giugno 2015
La Città di Torino pubblica l'avviso di asta pubblica per l'affidamento in concessione di valorizzazione della porzione del Parco Michelotti costituente l'area dell'ex giardino zoologico da destinare ad attività naturalistiche ludico-scientifiche-didattiche.
Giugno 2015
La Consulta delle Associazioni del Volontariato Animalista, che si è sempre dichiarata ufficialmente contraria al progetto della riapertura dello zoo di Torino, organizza un incontro pubblico sul tema “Sulla cattiva strada – Dagli zoo alle fattorie didattiche tra iniquità e messaggi distorti” a cui intervengono Marco Francone (presidente Consulta Animalista), Enrico Moriconi (veterinario ASL) e Annamaria Manzoni (psicologa e psicoterapeuta).
Dicembre 2015
Il Comune di Torino assegna provvisoriamente l'area del Parco Michelotti a Zoom, società che gestisce un sedicente "bioparco" a Cumiana. Il Bando per la valorizzazione del Parco era così specifico, che quella di Zoom è stata l'unica offerta pervenuta.
Dicembre 2015
Continuano le proteste degli animalisti e ambientalisti. Si organizzano petizioni, assemblee e manifestazioni. Grande partecipazione alla fiaccolata del 6 dicembre nel centro di Torino in cui molte centinaia di persone si sono unite al corteo e agli slogan di protesta. Sempre in dicembre si è svolta un’assemblea pubblica in cui, davanti ad un pubblico numeroso, sono intervenuti come relatori Enrico Moriconi (veterinario ASL Torino), Marco Francone (presidente Consulta animalista), Maurizio Trombotto (presidente Commissione Ambiente Città di Torino), Ugo Mattei (docente di Diritto Civile Università di Torino), Emilio Soave (Pro Natura Torino). I relatori hanno evidenziato l’assurdità di un progetto che con la giustificazione di una presunta “riqualificazione del parco” in realtà si spiega unicamente con motivazioni esclusivamente economiche.
Giugno 2016
In data 29 giugno 2016 è stato adottato apposito provvedimento deliberativo di aggiudicazione definitiva ai soggetti già dichiarati assegnatari provvisori, ovvero l'R.T.O. " Zoom Torino S.p.A. / Zoom in Progress S.r.l."
La determina dirigenziale che vincola il Comune a proseguire nel progetto è firmata da un dirigente comunale il 29 giugno 2016, cioè 9 giorni dopo la vittoria al ballottaggio di Chiara Appendino e prima del suo insediamento.
Ottobre 2016
Le associazioni L.a.c. (Lega per l’abolizione delle caccia), L.A.V. (Lega antivivisezione), Le Sfigatte, L.i.d.a. (Lega italiana diritti degli animali), L.i.d.a. tutela felini, Oltre la Specie Onlus, Pro Natura Torino, Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori, SOS Gaia presentano ricorso al TAR con il quale si chiede l’annullamento, previa sospensione cautelare, della Determinazione Dirigenziale del Comune di Torino per i molti i profili di illegittimità riscontrati nella procedura: violazioni di legge, vizi di difetto di motivazione, carenza di istruttoria ed eccesso di potere.
La Città di Torino presenta a sua volta una memoria difensiva di quasi 60 pagine, difendendo in pratica la posizione della precedente giunta.
Dicembre 2016
Il TAR non accetta il ricorso pur non esprimendosi nel merito. Le associazioni ricorrono in appello al Consiglio di Stato.
Gennaio 2017
Un gruppo di Associazioni animaliste e ambientaliste nazionali composto da ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE, LIDA, OIPA, PRO Natura, SOS Gaia costituisce il Comitato “NO agli ZOO” con lo scopo di organizzare una grande manifestazione nazionale contro la riapertura dello zoo di Torino. La data decisa è il 27 maggio 2017.
Nel contempo organizzano una serie di eventi per far conoscere le ragioni della protesta.
SOS Gaia organizza una petizione online contro lo zoo che in poche settimane raccoglie più di 25.000 firme.
Il Comitato “NO agli ZOO” scrive alla Sindaca Appendino chiedendo un colloquio, ma non ottiene risposta. Il Comitato si appella a Beppe Grillo, quale Garante del M5S, con una lettera in cui chiede che vengano rispettati gli impegni presi nella campagna elettorale e nel programma di governo della Città di Torino. Non c’è stata risposta.
Si procede altresì a una petizione scritta che raccoglie 470 firme per il Diritto di Tribuna.
Venerdì 10 marzo 2017
Il Comitato “NO agli ZOO” organizza un’assemblea pubblica presso la sede di SOS Gaia per annunciare la manifestazione nazionale.
Marzo-Maggio 2017
Il Comitato organizza eventi per pubblicizzare la manifestazione nazionale di maggio e per raccogliere fondi per pubblicizzarla: cene vegane, serate culturali, spettacoli.
Le associazioni facenti parte del Comitato “NO agli ZOO” si autotassano raccogliendo 6.000 euro da destinare alla propaganda della manifestazione.
Vengono impiegati i fondi per la pubblicità sugli autobus, manifesti e poster in tutta Torino, locandinaggi. I volontari delle associazioni promotrici tappezzano tutta la città di manifesti NO ZOO.
Maggio 2017
Al Salone del Libro di Torino la Sindaca Chiara Appendino in un incontro informale con alcuni volontari di SOS Gaia afferma che lo zoo si farà perché non è più possibile fermare il progetto per il principio della continuità amministrativa e per via dei danni che la Città non potrebbe permettersi in caso di recessione.
Maggio 2017
Il giurista Ugo Mattei è il primo firmatario di una dichiarazione di 15 tra i più noti giuristi e Professori universitari di Diritto italiani in cui si sostiene l’infondatezza della paventata penale milionaria in caso di recessione dal progetto.
Martedì 23 maggio 2017
I primi firmatari della petizione vengono convocati per il Diritto di Tribuna dal Presidente del Consiglio Comunale alla presenza della stampa.
Nello stesso giorno il Comitato tiene una conferenza stampa presso il Comune per annunciare la manifestazione nazionale del 27 maggio.
Maggio 2017
Il Consiglio di Stato rigetta l’appello delle associazioni pur non prendendo in considerazione gli aspetti di merito, ma paventando profili di tardività del ricorso introduttivo di I grado.
La battaglia continuerà nel merito.
Sabato 27 Maggio 2017
Alla Manifestazione Nazionale “NO AGLI ZOO – NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI BENI COMUNI” partecipano più di 2.000 persone da tutta Italia. Il corteo attraversa la città con striscioni, bandiere, slogan e si conclude in Parco Michelotti con i comizi dei presidenti delle associazioni promotrici.
Martedì 6 giugno 2017
La VI Commissione Consiliare dedica una seduta alla petizione “No alla riapertura dello zoo in Parco Michelotti” in cui vengono ascoltati i primi firmatari. Dopo un’articolata discussione la Presidenza decide che seguirà un aggiornamento sull'argomento in seduta congiunta tra 1° CCP, 4° CCP e Commissione Gestione. Si riapre quindi la discussione sullo zoo al Comune di Torino.
Luglio-Settembre 2017
Vengono organizzati tavoli e gazebo per dare informazioni ai cittadini sulla protesta NO ZOO. SOS Gaia promuove una nuova raccolta firme cartacea, la petizione popolare “NO ALLA RIAPERTURA DELLO ZOO DI TORINO”, che in poco tempo raccoglie migliaia di firme.
Sabato 14 ottobre 2017
Il Comitato “NO agli ZOO” organizza un presidio Piazza Gran Madre a Torino che apre una nuova stagione di appuntamenti ed eventi. L’evento si svolge pacificamente e in armonia, tra slogan, rulli di tamburi, discorsi, cori. L’intera zona viene “decorata” dai manifestanti con striscioni, bandiere, manifesti, vengono distribuiti volantini informativi sul motivo della protesta e raccolte firme per la petizione, il tutto con la scorta delle forze dell’ordine.
La protesta pacifica si estende fino alla parte opposta della piazza, con gazebo per raccolte firme e striscioni che attraversavano il ponte.
Novembre 2017
Continuano i Tavoli e i Gazebo per la raccolta firme e la petizione supera le oltre 7 mila adesioni.
Il Comitato chiede ufficialmente un incontro con la Sindaca Appendino per consegnarle le firme raccolte.
Venerdì 15 dicembre 2017
L’Assessore all’Ambiente Alberto Unia comunica alla stampa la notizia dell’abbandono definitivo del progetto zoo in Parco Michelotti.