Neppure il tempo per festeggiare l’articolo 9 della Costituzione che vi inseriva la tutela degli animali che il Governo Meloni, pessimo per tutti tranne per quella minoranza di italiani che lo hanno votato, ha provveduto a “mettere le cose a posto” e riassegnare agli animali il ruolo subalterno di succubi dei voleri umani, il tutto nel rispetto, si fa per dire, della Costituzione.
Tutti quelli che avevano festeggiato l’approvazione della modifica costituzionale come pietra miliare per la difesa degli animali devono fare i conti con la scrittura dell’articolo che collega la tutela degli animali alle leggi emanate dallo stato italiano.
Così alla prima occasione utile, il Governo Meloni, per evitare conflitti di competenza con enti regionali, si è affrettato a legiferare la possibilità per le regioni di decidere l’abbattimento di tutte le specie che saranno giudicate pericolose, dai cinghiali ai lupi, dagli scoiattoli alle volpi, e comprendendo qualsiasi specie venga definita come tale.
Si potrebbe aprire un conflitto costituzionale su come si potrebbe definire di “tutela” una legge che permette di uccidere un gran numero di animali, considerato che certamente l’uccisione non può essere sinonimo di difesa. Però è necessario che qualche tribunale sollevi il problema e rimandi l’ultimo decreto nazionale alla Corte Costituzionale.
Nel frattempo le doppiette ringraziano il regalo delle destre.
La vicenda è l’ennesimo esempio offerto da una destra sempre ferocemente schierata contro i diritti degli animali anche se, furbescamente, lancia qualche segnale verso i pet, segnali sempre generosamente accolti entusiasticamente da persone e tante associazioni a parole schierate per la tutela dei diritti degli animali ma pronte a leccare le mani di chi offre qualche caramella.
Enrico Moriconi, medico veterinario, consulente in etologia e benessere animale
www.enricomoriconi.it
17 luglio 2023