La conferenza stampa |
Il Tavolo Animali & Ambiente ha organizzato un corteo di protesta contro la caccia a cui hanno preso parte migliaia di persone
Sabato 28 ottobre 2023: una data che rimarrà impressa perché è stata vista come l’inizio di una protesta che non si fermerà. In migliaia hanno attraversato le vie del cuore di Torino dimostrando così l’avversione nei confronti della caccia, soprattutto ora che il Governo ha varato il decreto “Caccia selvaggia”, detto anche “Legge Far West”.
Si potrà sparare in aree protette e urbane perché l'attività non viene considerata caccia ma parte del “Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”.
Un piano quinquennale che permette la caccia ai selvatici anche nelle aree protette e urbane è l'obiettivo dell'emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera dei deputati che entra a far parte della Legge di Bilancio 2023, definitivamente al voto entro il 31 dicembre. Le Associazioni sono sul piede di guerra contro una mentalità antropocentrica che vede la Natura come una tappezzeria da depredare a piacimento, esseri viventi e senzienti compresi.
La manifestazione era organizzata dal Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle maggiori associazioni animaliste e ambientaliste della regione Piemonte, quali ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU, OIPA, PAN, PRO Natura e SOS Gaia.
L’appuntamento era in Piazza Arbarello e si concludeva in Piazza Castello con i discorsi dei rappresentanti delle varie associazioni.
Alla manifestazione ha partecipato anche Massimo Vacchetta, il veterinario di Novello oggetto di una brutale aggressione da parte di una squadra di cacciatori. Squadra che, in spregio alle più elementari norme di sicurezza, stava cacciando nelle immediate vicinanze di abitazioni civili, e che ha reagito in modo violento e arrogante alle giuste proteste di Vacchetta.
La riunione preparatoria con le associazioni |
Un ennesimo episodio che dimostra come i cacciatori si sentano superiori alle leggi e autorizzati ad agire come più ritengono opportuno per il raggiungimento dei loro squallidi obiettivi.
Massimo Vacchetta ha fatto un intervento accorato dal palco che è stato molto apprezzato dal pubblico.
Le migliaia di persone intervenute hanno premiato gli sforzi degli organizzatori che solo in un mese avevano preparato questa manifestazione, un mese intenso con attacchinaggio di manifesti, riunioni con le associazioni, conferenze stampa e comunicati. Ma le persone intervenute hanno dimostrato quanta insofferenza ci sia verso la caccia, soprattutto ora che c’è questa insensibilità verso la Natura e la Fauna selvatica da parte dei nostri governanti, sia a livello nazionale e sia regionale.
La maggioranza degli italiani non vuole la caccia, eppure i politici continuano a fare regali ai cacciatori, non tenendo conto del “sentire” della maggioranza delle persone.
E’ un momento difficile, per la fauna selvatica, per l’ambiente, per la crisi climatica. Siamo alla sesta estinzione di massa provocata da una sola specie: l’uomo. In 500 anni sono scomparse fino a 260mila specie a causa dell’uomo. Gli allevamenti intensivi sono tra le maggiori cause di inquinamento, oltre che eticamente inaccettabili perché fonte di sofferenza per gli animali, eppure sembra non interessare a nessuno. Ma in realtà non è così, e il corteo con migliaia di persone lo ha dimostrato.
Non è più pensabile che la gestione di un territorio sia volta alla sistematica depredazione delle sue risorse senza valutare cosa lasceremo alle generazioni future. Il mondo sta cambiando e così pure la mentalità delle persone. Si avverte sempre più l’esigenza di una qualità di vita migliore basata sul rispetto per la natura e per i suoi abitanti, a qualsiasi specie essi appartengano.
Il corteo con migliaia di persone nel cuore di Torino |
Questi erano i discorsi fatti dal palco di Piazza Castello. La Fauna selvatica va difesa ad ogni costo. Sono intervenuti sul palco: Roberto Piana (P.A.N.), Piero Belletti (Pro Natura Torino), Marco Francone (LAV), Angelo Porta (LEGAMBIENTE), e inoltre sono intervenuti i medici veterinari Massimo Vacchetta e Enrico Moriconi dando preziose indicazioni sia sulla PSA (la peste suina africana) e sia sull’aspetto etologico degli animali.
Rosalba Nattero (SOS Gaia) ha coordinato gli interventi ed ha concluso dicendo “La Fauna selvatica ha dei protettori, e questi protettori siamo noi, gente normale che non persegue la cultura della violenza”.
La manifestazione è stata riportata da tutti i media, come se fosse l’inizio di qualcosa che risvegliasse dal torpore. In effetti molte iniziative sono nate a seguito del corteo del 28 ottobre. Possiamo citare il presidio di Novello (CN) davanti al Centro La Ninna gestito da Massimo Vacchetta, o l’iniziativa contro la caccia del Comitato dei Biellesi il cui promotore Alberto Scicolone ha dichiarato: “Se saremo in tanti, avremo voce con le istituzioni e con i politici”. O ancora, lo sdegno che ha suscitato la sagra del cinghiale di Venaria (TO), presentata come "occasione per valorizzare le eccellenze culinarie locali ed in particolare quelle del Parco della Mandria". Quindi si presumeva che venissero cucinati ed offerti al pubblico non solo cinghiali ma anche altri animali selvatici.
Qualcosa sta cambiando? Le persone si stanno finalmente svegliando? Perché, si chiedevano dal palco, una minoranza deve tenere in ostaggio la maggioranza delle persone? I cacciatori sono sempre meno, eppure sparano molto di più, e la legge glielo consente.
Gli animali devono essere rispettati nel loro aspetto etologico. Si deve operare in modo che esistano delle leggi che li tutelino e non li considerino “cose” come avviene ora.
Non è un caso se lo slogan maggiormente urlato durante il corteo era “MORTE E PAURA NON È LA MIA CULTURA!”
Info: www.animaliambiente.it - www.sos-gaia.org
La folla si raduna in Piazza Castello | Rosalba Nattero presenta e coordina gli interventi |
14 novembre 2023