Comunicato Stampa LAV del 4 dicembre 2012
Dopo lo smantellamento dell’ufficio Diritti Animali, Roma Capitale procede con la chiusura delle strutture che accolgono gli animali randagi.
La LAV: La giunta Alemanno ha riportato la città di Roma alla preistoria della tutela amministrativa sugli animali.
La politica capitolina degli ultimi cinque anni in materia di diritti degli animali e prevenzione del randagismo, è riuscita in un’impresa veramente ardua e quasi al limite dell’impossibile: riportare la città di Roma alle condizioni del 1993. I dati parlano chiaro, in cinque anni i cittadini e le associazioni romane hanno assistito a tre cambi di direttori dell’UdA-Ufficio Diritti Animali, alla totale delegittimazione dell’UdA, all’allontanamento di personale esperto in altri uffici, alla chiusura di servizi di estrema utilità ed ora al tentativo di chiusura delle Oasi feline di Torre Argentina e Porta Portese e del Parco Canile ex Poverello.
La LAV sollecita il Sindaco Alemanno a prendere una posizione costruttiva sul tema, convocando urgentemente una Conferenza di Servizi per scongiurare la chiusura delle oasi feline di Roma e del parco canile ex Poverello, una chiusura immotivata frutto di contrasti fra amministrazioni.
Forse abbiamo assistito a una politica dettata dalla crisi e dalla necessità di ridurre le spese? Assolutamente no! Al contrario nei prossimi dieci anni è prevedibile un incremento esponenziale di spese e di randagi nelle strade, dipesi dalla sostanziale latitanza di una vera volontà politica.
Tante promesse e tante parole ma i fatti parlano da soli, la tutela dell’ambiente e degli animali rappresentano varie ed eventuali nell’agenda della Giunta capitolina.
“Il vero paradosso è stato il sistematico smantellamento di tutti gli strumenti preposti al contrasto del randagismo, considerato che l’attuale Giunta poteva già fare un buon lavoro, semplicemente apportando dei correttivi necessari alla buona macchina amministrativa già predisposta dalle precedenti Giunte”, afferma la LAV.
“Una “non gestione” di un Ufficio Diritti Animali svuotato delle necessarie professionalità e delocalizzato, caratterizzata da scelte fallimentari delegate totalmente alla burocrazia amministrativa”, lamenta l’Associazione.
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5 dicembre 2012