Elio Fiorucci, vegetariano, metteva al primo posto il suo amore per gli animali |
È mancato lo stilista Elio Fiorucci, sensibile animalista e promotore della moda “animal friendly”
Una morte improvvisa e inaspettata, quella di Elio Fiorucci, stroncato da un malore. Nel cordoglio generale dei media e nelle tante parole di commosso apprezzamento giustamente dedicate a lui in questi giorni, poco emerge il lato che più lo caratterizzava: il grande amore per gli animali.
Elio Fiorucci, animalista della prima ora, si dedicava con passione alla causa dei diritti degli animali. La sua sensibilità verso gli esseri senzienti di forma diversa dalla nostra lo ha portato ad essere tra i promotori della moda “animal friendly” e a ideare campagne come le t-shirt “No Cruelty – No Angora” contro le pellicce d’angora.
Divenuto vegetariano per ragioni etiche, Fiorucci aveva sottoscritto il manifesto de “La Coscienza degli Animali” ed era diventato testimonial del movimento.
Proprio nel corso di un evento organizzato dal movimento ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e di intervistarlo.
L’iniziativa, tenutasi il 14 dicembre scorso a Milano presso l’Hotel Principe di Savoia, era chiamata “Animali e ambiente: dal cuore alla Costituzione” ed organizzata dalla FIADAA (Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente) e dal movimento “La Coscienza degli Animali” con lo scopo di presentare il Manifesto che propone l’inclusione della tutela degli animali nella Costituzione.
Rosalba Nattero intervista Elio Fiorucci a Milano in occasione dell’iniziativa “Animali e ambiente: dal cuore alla Costituzione” organizzata dalla FIADAA e da “La Coscienza degli Animali” |
Madrina dell’evento era l’ex Ministro Michela Vittoria Brambilla.
In quell’occasione ho avuto modo di conoscere Elio Fiorucci e di scoprire dietro questo grosso nome della moda italiana un uomo semplice, timido e sensibile, di una disponibilità non comune e, soprattutto, un grande animalista che aveva messo al primo posto il suo amore per gli animali e la sua esigenza di schierarsi in difesa dei loro diritti.
Gli ho chiesto come era nata questa sua sensibilità ed ecco le sue parole:
“Il mio amore per gli animali nasce dalla mia famiglia, perché già mio padre era nemico della caccia e dei cacciatori. Ricordo che avevamo una casa in campagna e quando si apriva la caccia, mio padre usciva e urlava contro i cacciatori ‘andate via assassini’! Così mi è nata questa idea che gli animali hanno dei diritti come i nostri. Mio padre diceva ‘questi poveri uccellini che stanno facendo la traversata’ (perché erano uccelli migratori e noi avevamo la casa sul lago di Como), ‘che decidono di partire con tutta la famiglia, si fermano ad abbeverarsi nel nostro laghetto e i cacciatori arrivano e sparano, per portarseli a casa e poi magari non li mangiano neanche…’ Questo piacere del colpo di fucile, questo piacere della morte dell’uccellino, era già allora una cosa inaccettabile. Ma dico, perché c’è la caccia? Ammazzare un essere indifeso, nascosto con i suoi piccolini, ma dov’è l’eroismo? Ma dov’è il cuore, ma dov’è l’intelligenza? Sbagliamo tutti nella vita, io ho fatto più sbagli di tutti forse, però alla fine questa cosa non la digerisco. Non la digerisco perché è un’ingiustizia. Il forte, quello con il fucile in mano, che uccide quell’altro che è assolutamente indifeso. Il coraggioso è quello che ha il fucile? No, il coraggioso è quello piccolino, quello che merita assistenza e attenzione è l’uccellino.”
Le T-shirt di Fiorucci “No Cruelty – No Angora” contro le pellicce d’angora |
Parole dette con indignazione e commozione.
Vogliamo riportare altre parole di Fiorucci, pronunciate con la schiettezza che lo contraddistingueva.
A Shanghai per Shanghai Expo 2010, interpellato sulla cucina cinese, Fiorucci ha risposto: “La vostra cucina futura sarà sempre in difficoltà se buttate le aragoste vive nell'acqua bollente e se chiudete le galline nelle gabbie di trenta centimetri, senza che abbiano commesso un delitto. Bisognerebbe fare una cucina senza crudeltà.”
In prossimità dell’EXPO di Milano, Elio Fiorucci ha dichiarato:
“Avremo qui a Milano personaggi di tutto il mondo, altissimi poeti, personaggi di sensibilità che ci auguriamo potranno parlarci di come vedono lo sviluppo del mondo e del pianeta attraverso l'amicizia di tutti i popoli e l'amicizia di tutti gli animali, cioè attraverso una vera pace che viene dal cuore; di conseguenza noi tratteremo meglio anche le piante e l'ambiente.”
Voglio concludere il ricordo di Elio Fiorucci con queste sue parole, che testimoniano quanto la sensibilità verso gli animali sia strettamente legata a un sentimento che allarga la visuale della propria vita oltre i confini del visibile e dona una ricchezza ben più preziosa di quella materiale:
Un altro momento dell’intervista a Elio Fiorucci |
“Facciamo forse tutti parte di un grande mistero: non siamo nati per la volontà di Dio, siamo nati, come gli animali, per una volontà superiore - qualcuno la vuole chiamare Dio, ma la si può chiamare "il Mistero". È una religiosità che è dentro di noi, che ci fa capire di essere nelle mani di qualcosa di superiore, di qualcosa di straordinario. Non possiamo separarci dagli animali, considerare gli animali così diversi da noi da poter essere torturati e mangiati.
Dobbiamo stimolare tutti a pensare questa cosa, pensare che gli animali fanno parte del nostro essere, del nostro vivere, sono come noi, hanno gli stessi sentimenti, hanno i loro affetti proprio come noi.
È possibile che non si risvegli mai un sentimento che dica: "No, io non ti posso tradire, non posso ucciderti per mangiarti”?
Un uomo “normale” e, proprio per questo, un uomo di rara sensibilità. Ritengo sia normale provare indignazione verso chi uccide e tortura gli animali. Verso chi prova piacere nel veder soffrire esseri inermi.
Elio Fiorucci lottava per un mondo migliore, e lo faceva con la sua “normalità”, una normalità che lo rendeva infinitamente prezioso. Mi auguro che le sue parole, le sue azioni, il suo esempio, possano costituire una testimonianza di armonia affinché il suo impegno per assicurare un futuro migliore agli animali prosegua nel tempo.
E, magari, possano scalfire qualche cuore di pietra.
23 luglio 2015