Storie dalla colonia felina della sede romana di SOS Gaia
La sede romana di SOS Gaia ha iniziato la propria attività volontaristica in tutela degli animali da compagnia nel secondo semestre del 1996.
Il contesto geografico interessato riguarda principalmente il Casilino 23 nel Quartiere Prenestino-Labicano, Municipio Roma V. Qui si trova un ampio condominio con un’estensione orientativa di 90.000 mq per oltre un migliaio di residenti in circa 300 alloggi.
Visto dall’alto l’insediamento è inspirato all’architettura di un anfiteatro con una serie di fabbricati disposti a raggera e con l’elevazione degli stessi crescente linearmente distribuita da est verso ovest
Fortunatamente sono presenti diversi alberi a medio ed alto fusto unitamente ad una notevole distribuzione di siepi e diffuse superfici pratose.
Tale morfologia consente una svariata ed intensa frequentazione da parte del cosiddetto “popolo dell’aria” che caratterizza quasi tutte le ore solari con differenti e vivaci dibattiti “musicali” grazie a cornacchie, gabbiani, merli, cuculi, passeracei, rondini, fringuelli, pappagalli e chissà quanti altri.
Si uniscono nelle stagioni più calde tenaci cicale e delicati grilli, precisi nel sancire l’alternanza tra le ore più roventi e quelle decisamente più piacevoli del crepuscolo e della notte.
Le nostre attività in favore degli animali da compagnia sono iniziate per caso, soccorrendo una micina tricolore cucciola già indirizzata alla rinotracheite, con gli occhietti cisposi, inappetente, che cercava di seguire naturalmente la sua mamma fiduciosa nella risoluzione del malessere. Avrà avuto 20 giorni di età quando ci siamo permessi di raccoglierla, vista la cecità temporanea ed il rischio che si infiltrasse in qualche anfratto dal quale non sarebbe potuta riuscire ed anche per il rischio di investimento automobilistico dovuto ai parcheggi presenti.
Fortunatamente, dopo le cure del caso, Stella (così abbiamo pensato di chiamarla) è entrata a far parte della nostra “famiglia” per tutta la sua vita (durata circa 13 anni) regalandoci coccole ed affetto smisurato e dimostrando, per l’ennesima volta se non bastasse, che i mici, e non solo loro, non restano a contatto con gli umani per un po’ di cibo ottenuto, ma perché decidono consapevolmente di volerci essere.
Stella era una vera leader che sottometteva tutti i coabitanti del posto, soprattutto i maschi.
E normalmente è l’animale che sceglie con quale umano stabilire quel rapporto un po’ più profondo di quelli che ha con altri.
La nostra attività di volontariato è principalmente orientata al recupero di felini in difficoltà od anche di cani e volatili, questi ultimi statisticamente meno numerosi, e consiste nella cattura del “soggetto” in difficoltà, non sempre agevole, e della conseguente conduzione a visita medica presso Veterinari che praticano prezzi agevolati in caso di soggetti liberi e/o randagi.
A seconda delle patologie, possono essere risolte direttamente presso gli studi medici o nelle cliniche di degenza, ovvero direttamente reinserendo il nostro amico in colonia avendo constatato che la terapia sia di facile somministrazione.
In taluni casi i ricoveri si protraggono nelle abitazioni dei volontari quando ci sono le condizioni operative opportune (gabbie di contenimento, patologie non infettive, scarsa o assente conflittualità con gli altri soggetti, etc.).
Il criterio suddetto comporta la cattura dell’animale solo come “estrema ratio”, dopo aver tentato le terapie condivise con i veterinari ed in mancanza di risoluzione della patologia, o comunque in tutti quei casi non altrimenti risolvibili.
Purtroppo, nella nostra storia, diverse patologie hanno portato all’infausta scelta dell’eutanasia, quale ultimo atto d’amore nei confronti dei nostri amici, che richiede una non semplice scelta etica e di rispetto dell’altro.
Fortunatamente, in altri casi, alcuni degli elementi normalmente liberi (noti anche soprattutto come randagi) hanno trovato dimora presso umani sensibili che, considerando magari la condizione di disagio dell’animale, i rischi sempre presenti all’aperto dovuti anche ad alcuni umani “distratti”, l’età avanzata o qualche patologia cronicizzata, hanno scelto l’adozione.
In altri casi, quando le condizioni architettoniche lo consentono, soprattutto i mici possono scegliere individualmente quando convivere negli spazi comuni condominiali ovvero quando ritirarsi nell’abitazione dell’adottante, grazie alla presenza di gattaiole, rifugi coibentati, etc. fruendo così di una condizione di libertà invidiabile e forse più a misura di “individuo libero”.
Una ulteriore riflessione riguarda il rapporto che si stabilisce tra gli umani dediti alla tutela degli animali e gli altri, magari occasionalmente presenti durante una cattura, durante una somministrazione terapeutica, durante un trasporto verso il veterinario, una somministrazione di cibo, etc.; spesso si creano le condizioni per instaurare un confronto al cospetto di questi nostri fratelli diversamente umani (come noi diversamente animali). Non è raro in questi casi che si concordi come gli animali spesso diano degli esempi di dignità, rispetto, umanità nei confronti dei loro simili o anche nei confronti dei cosi detti umani. A volte sembrano delle vere e proprie lezioni di vita disinteressatamente donate all’umano di turno. L’animale del momento diventa elemento catartico per aiutare l’umano ad aprire gli occhi ed a riconoscere la spettacolarità ed il valore di quello che sta vivendo.
E questo è un risvolto non indifferente dell’esperienza che si può vivere durante lo svolgimento delle attività di volontariato nei confronti dei nostri fratelli.
Ragionevolmente mi sento di asserire che gli animali possono migliorare la condizione degli umani.
Ritengo ci sia un graduale ma costante cambiamento di atteggiamento da parte del genere umano nei confronti degli animali, anche se probabilmente farà parte di un progetto più ampio che richiede tempi maggiori per la concretizzazione. E questa opportunità va cavalcata.
Alcuni umani sono purtroppo ancora piuttosto “ostili” al rapporto con gli animali ed a volte si innescano ritorsioni quantomeno verbali nei nostri confronti. Voglio sperare sia solo un residuo dovuto all’ignoranza.
Credo che la collaborazione tra umani ed animali possa effettivamente portare tutti verso un mondo migliore.
Gaia ringrazia!!!
2 agosto 2017