SOS Gaia
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Il manifesto divenuto emblema della battaglia contro la sperimentazione sui macachi, basato su una vignetta del disegnatore di fama mondiale Bruno Bozzetto, membro di Artists United for Animals e grande difensore degli animali
Il manifesto divenuto emblema della battaglia contro la sperimentazione sui macachi, basato su una vignetta del disegnatore di fama mondiale Bruno Bozzetto, membro di Artists United for Animals e grande difensore degli animali

Il Consiglio di Stato sospende la sperimentazione sui macachi. Gli animalisti esultano

 

Una speranza si è accesa sulla sorte dei sei macachi sul cui capo pende il pericolo di una sperimentazione che durerebbe anni, tutt’altro che indolore e si concluderebbe con l’uccisione di questi esseri senzienti senza colpa.

Il Consiglio di Stato ha deciso di accogliere il ricorso della LAV, decisione che ha ribaltato la sentenza del TAR del Lazio del dicembre scorso. Una grande vittoria per tutte le associazioni e i singoli volontari che hanno promosso una campagna di sensibilizzazione in tutta Italia durata più di un anno.

Il Grado Supremo della Giustizia Amministrativaha ordinato la sospensione dell’esperimento sui macachi dell’Università di Torino previsto presso l’Università di Parma per l’impossibilità di trovare alternative a una sperimentazione considerata invasiva sugli animali. Secondo i giudici è chi sperimenta su animali che deve provare che non esistono alternative, così come lo deve fare il Ministero della Salute che poi autorizza secondo Legge la procedura sperimentale. Non solo: il Consiglio di Stato ha anche condannato il Ministero e le Università a rifondere 3000 euro di spese legali all’Associazione.

Il progetto si chiama “Lightup”, è promosso dall’Università di Torino in collaborazione con l’ateneo di Parma ed è stato finanziato con 2 milioni di euro. L’obiettivo è ricreare un “modello animale” per lo studio delle persone che hanno perso la vista a causa di un danno cerebrale e non per problemi legati all’occhio.

Uno dei gazebo di SOS Gaia per la raccolta firme cartacee a cui hanno partecipato associazioni e singoli cittadini da tutta Italia raggiungendo le oltre 5.000 firme
Uno dei gazebo di SOS Gaia per la raccolta firme cartacee a cui hanno partecipato associazioni e singoli cittadini da tutta Italia raggiungendo le oltre 5.000 firme

L’intervento al cervello dei macachi è stimato dagli stessi ricercatori come “di grave sofferenza”, e potrebbe comprometterne seriamente anche la vista. E’ previsto che l’intero ciclo di interventi duri 5 anni durante i quali i macachi vivranno in piccole gabbie metalliche, con degli elettrodi nel cranio e nelle tempie, necessari per gli esperimenti di neuroscienze a cui sono sottoposti.
Passati i cinque anni della sperimentazione, il progetto prevede che i macachi vengano uccisi.
E’ ormai nota l’elevata percentuale di fallimento dei test sugli animali. Sono trascorsi cinquant’anni da quando la sperimentazione sugli animali è stata giudicata non attendibile per l’innegabile diversità genetica fra uomo ed altri animali. Infatti la ricerca su nuove cure per persone ipovedenti ha compiuto ad oggi passi importanti grazie alle sperimentazioni su malati umani consapevoli.

Quello che si compirà sui macachi è un esperimento doloroso, inutile e senza ritorno, compiuto ai danni di creature senzienti che non potranno reagire e non capiranno cosa gli sta succedendo.
Come si può moralmente accettare che degli esseri senzienti vengano torturati senza motivo?
I macachi di Torino costituiscono un caso emblematico per protestare contro gli esperimenti sulle centinaia di migliaia di animali che vengono ogni anno torturati per una pratica medievale, eticamente inaccettabile, e inutile ai fini scientifici.

La lettera al Ministro Roberto Speranza in cui le due associazioni SOS Gaia e Artists United for Animals chiedono udienza per la consegna delle firme, a tutt’oggi senza risposta
La lettera al Ministro Roberto Speranza in cui le due associazioni SOS Gaia e Artists United for Animals chiedono udienza per la consegna delle firme, a tutt’oggi senza risposta

Il caso, portato alla luce dalla LAV, è salito alla ribalta delle cronache grazie alla mobilitazione generale che le associazioni animaliste hanno organizzato in tutta Italia da più di un anno a questa parte. Sono stati fatti cortei e presidi a Torino, Parma e Roma, banchetti e gazebo di raccolte firme, tavoli informativi.

SOS Gaia e AUFA (Artists United for Animals) erano tra i promotori del grande corteo organizzato dalla LAV che si è svolto lo scorso 12 ottobre a Torino e che faceva parte di una serie di eventi per dire “NO” alla sperimentazione sui sei macachi. Al corteo ha partecipato anche il Tavolo Animali & Ambiente di cui SOS Gaia fa parte insieme a ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO Natura, anch’esso schierato contro questo caso emblematico.

Il Tavolo Animali & Ambiente chiederà alla Regione Piemonte di promuovere con l’Università di Torino borse di studio sui metodi alternativi.

Le due associazioni SOS Gaia e AUFA hanno promosso una petizione con raccolta firme cartacee che ha avuto una grande eco e a cui hanno aderito associazioni e singoli cittadini da tutta Italia e che a tutt’oggi ha prodotto più di 5.000 firme. SOS Gaia già da tempo ha chiesto al Ministro Speranza una udienza per la consegna delle firme e sta aspettando la risposta.

Ora questa vittoria dà un po’ di speranza a chi si batte per i diritti degli animali, e giocando sulle parole, è proprio al Ministro Speranza a cui le associazioni animaliste si appellano in questa delicata fase in cui ci si gioca tutto.

Dice Gianluca Felicetti, presidente della LAV: “chiediamo al Ministro della Salute Roberto Speranza di revocare l'autorizzazione a questo esperimento che, evidentemente, i funzionari della sua Direzione Generale hanno fornito senza le dovute motivazioni, come affermato dal Consiglio di Stato, e chiediamo di portare in salvo i macachi che sono stati catturati in natura, trasportati dalla Cina e ingabbiati per un test peraltro già effettuato altre volte in altri Paesi, senza alcun risultato utile per i malati.”

La campagna condotta da SOS Gaia e AUFA è stata incentrata su un disegno dell’animatore di fama mondiale Bruno Bozzetto, anch’egli membro di AUFA e grande difensore degli animali.

Il corteo per la liberazione dei macachi che si è svolto a Torino il 12 ottobre scorso
Il corteo per la liberazione dei macachi che si è svolto a Torino il 12 ottobre scorso

Dal comunicato di SOS Gaia: “Siamo felici per questo risultato che crea un importante precedente per chi si oppone agli esperimenti sulle centinaia di migliaia di animali che vengono ogni anno torturati. Ringraziamo tutti coloro che hanno aiutato nella lotta: i volontari di SOS Gaia e gli artisti di Artists United for Animals che si sono battuti per i sei macachi promuovendo manifestazioni, cortei, tavoli di raccolte firme. Ringraziamo anche tutte le associazioni che in tutte le parti d’Italia hanno sostenuto questa battaglia inviandoci raccolte firme che hanno raggiunto ormai le oltre 5.000 firme cartacee. Ringraziamo il disegnatore Bruno Bozzetto che ha disegnato una vignetta appositamente creata per questa campagna.”

L’attuale conquista è solo un primo passo poiché si attende la pronuncia definitiva del TAR del Lazio. Pertanto le raccolte firme continueranno nelle maggiori città italiane, così come i cortei, i presidi davanti al Ministero della Salute, i manifesti e i comunicati.

Le associazioni promettono di non lasciare che cali l’attenzione su questo caso e continueranno a vigilare fino a quando i macachi non saranno liberi e al sicuro.

 

www.sos-gaia.org

www.artistsunitedforanimals.org

www.rosalbanattero.net


30 dicembre 2019

 

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