SOS Gaia
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Il Flash Mob al Vaticano davanti alla basilica San Pietro con il presidente degli “Animalisti Italiani onlus” Walter Caporale e l’attrice Daniela Poggi

Un Flash Mob in Vaticano degli Animalisti Italiani Onlus per un appello al Papa per salvare gli agnelli dalla strage che ogni anno si consuma a Pasqua

 

Il 27 marzo l’Associazione “Animalisti Italiani onlus” ha organizzato un Flash Mob in Vaticano, consistente in un corteo partito dalle adiacenze di Castel Sant’Angelo lungo via della Conciliazione e fino alla piazza della Basilica di San Pietro. Molti partecipanti avevano decine di palloncini bianchi dove era disegnato un agnellino stilizzato, ed i palloncini sono stati liberati in aria proprio di fronte alla Basilica.

Altri presenti avevano striscioni e cartelli dove era scritto “Chi salva una vita salva il mondo”.

Il messaggio, rivolto a Papa Francesco e a tutti i cattolici che ogni anno per tradizione pasquale mangiano l’agnello, è stato consegnato dal Presidente degli Animalisti Italiani Walter Caporale e da Daniela Poggi attrice animalista, alla Segreteria di Stato del Vaticano.

 
Questa è la lettera che l’Associazione ha indirizzato al Papa:


Sua Santità Francesco,

questa lettera abbastanza singolare proviene dall’Associazione Animalisti Italiani Onlus, che da anni si batte per i diritti degli animali e non. Sin dal 1998 rappresentiamo il pensiero e il desiderio di una moltitudine di persone la cui aspirazione maggiore è quella di vivere in un Mondo dove le Creature di Dio possano vivere in armonia le une con le altre.

Pochi mesi fa, quando nell'udienza generale del 26 Novembre Lei ha affermato: “tutto ciò che ci circonda e che è uscito dal pensiero e dal cuore di Dio” è destinato ad “entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio”, la speranza è entrata nei nostri cuori rinnovata di un vigore che probabilmente solo le parole di un uomo di Dio riescono a garantire.

Per anni abbiamo portato avanti le nostre battaglie in difesa dei più deboli, con la convinzione di non essere in alcun modo sovraordinati ad essi, questo ci rende sereni a confronto con la nostra coscienza, ma ci rende allo stesso tempo frustrati di fronte alla sofferenza che queste innocenti creature devono subire per mano dell'uomo che con poca misericordia abbandona, sfrutta, maltratta, uccide...

Il periodo della Pasqua rappresenta la celebrazione della vita al cospetto della morte: è il bene che trionfa sul male, eppure ogni anno questo si traduce paradossalmente nel massacro di migliaia e migliaia di agnellini. Anime innocenti vengono strappate con crudeltà dalle cure delle madri solo al fine di arricchire una tavola che nel frattempo si tinge del peggiore dei peccati.

La nostra preghiera è rivolta a Sua Santità affinché possa attraverso la Sua preziosa parola diffondere il verbo dell'Amore Universale, rivolto ad ogni Creatura di Dio degnandola del rispetto che merita.

Il momento del rilascio dei palloncini verso il cielo

Il Mondo intero ha bisogno di un esempio da seguire, di un riferimento e di un'ancora alla quale aggrapparsi. Certi che tale appiglio non possa trovare manifestazione più grande della Sua persona, ci auguriamo possano le Sue parole destare le coscienze sopite dei dormienti e risvegliare gli animi buoni dentro ognuno di noi.

 

La campagna “Per una Pasqua senza Crudeltà” ha raggiunto il suo apice il 29 marzo, domenica delle Palme, quando davanti a oltre 80 Chiese e piazze di 23 città italiane i volontari hanno distribuito i volantini di sensibilizzazione per una Pasqua Cruelty Free.

L’attrice Daniela Poggi, che ha partecipato al Flash Mob, ha collaborato attivamente alla campagna e domenica 29 marzo ha distribuito i volantini “Save the Lamb” davanti alla Chiesa dei Santissimi Angeli Custodi di Piazza Sempione a Roma, mentre l’attore Massimo Wertmuller ha partecipato davanti alla chiesa di San Carlo al Corso, presso largo dei Lombardi, sempre a Roma.

Da Roma a Milano, da Bologna a Reggio Calabria il lavoro di sensibilizzazione per una Pasqua senza sofferenza degli agnellini, ha avuto un grande successo con la distribuzione di ben 110 mila depliant, effettuata dai volontari che indossavano una felpa con su scritta la celebre frase di Leonardo da Vinci “Non mangio niente che abbia un cuore”.

Inoltre gli “Animalisti Italiani” diffondono i terribili numeri di “Animal Equality” sulla mattanza di questi cuccioli, perché ogni anno soltanto a Pasqua ne vengono uccisi 500mila. Mentre il Codacons ha registrato, per fortuna, una diminuzione del consumo di questa carne di circa l’8% rispetto al 2014.

Infine le previsioni di quest’anno dicono che sei famiglie italiane su dieci rinunceranno a mangiare l’agnello, con una diminuzione del prezzo del 2%.

La delegazione romana di SOS Gaia ha presenziato l’evento.

 

In occasione della manifestazione abbiamo intervistato il Presidente degli “Animalisti Italiani” Walter Caporale

Ci spieghi come si svolgerà il Flash Mob “Per una Pasqua senza Crudeltà”.

Il nostro appello al Papa consiste nel salvare la vita di un agnello, come il Presidente Obama ogni anno al “ThanksGiving” di novembre sceglie di salvare un tacchino, e oggi consegneremo la nostra lettera alla Segreteria di Stato. Il nostro slogan impresso nei palloncini bianchi è: “Chi salva una vita salva il mondo”. Simbolicamente come messaggio di pace e di speranza lanceremo in aria 300 di questi palloncini con l’augurio che un appello del Papa possa contribuire a salvare, 3, 30, 300, 3.000, 300.000 agnelli. La nostra vuole essere una giornata positiva di augurio e di speranza, in quanto sappiamo che Papa Francesco sta preparando un’Enciclica sull’Ambiente e sull’Ecologia e speriamo che nel suo lavoro possa anche rivolgere un pensiero particolare agli ultimi fra gli ultimi che sono gli animali e, nello specifico, a questi cuccioli di agnello che sono simbolo di innocenza e di purezza. Cosa c’è di più bello? Papa Francesco lo scorso anno disse, “Dobbiamo avere rispetto di ogni creatura di Dio e dell’ambiente in cui viviamo”, ecco di questo ambiente fanno parte anche questi animali. In questi giorni ed anche la domenica delle Palme, noi stiamo distribuendo decine di migliaia di volantini davanti alle Chiese, su questi volantini abbiamo messo immagini positive e belle, non crudeli, gli agnelli insieme ai bambini, gli esseri più puri ed innocenti che esistono; chiediamo di scegliere la vita salvando gli agnellini, proponendo anche delle ricette alternative per mangiare con gusto senza sacrificare vite.

 

L’intervista a Daniela Poggi

Per fortuna si è registrata una diminuzione del consumo di questa carne.

È bello sapere che questo mercato anche in Italia è finalmente in crisi, in quanto aumentano i vegetariani ed i vegani, lo scorso anno è stata addirittura registrata una flessione di più del 25% nella richiesta di queste carni. Allora ci auguriamo una ulteriore riduzione di questa richiesta, anche se è chiaro che noi non vogliamo togliere il lavoro a nessuno, ma auspichiamo una riconversione di queste persone in un altro lavoro, in quanto non si mangia più l’agnello ma si mangiano prodotti vegetariani e vegani, ce ne sono a migliaia, potete trovare molte ricette anche sul nostro sito www.animalisti.it.

Il nostro impegno è un sogno del 1500 di Leonardo da Vinci, che forse si realizzerà, quando disse: “Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto”. Questo è il nostro obiettivo.

Uccidere un agnello significa uccidere un bambino, in quanto essere innocente!

Vogliamo essere positivi e rivolgerci a quel 58% di italiani che non si ciberanno con queste carni, un giorno arriveremo al 100%. Così come nei secoli scorsi esisteva, l’infibulazione, la schiavitù, la tortura, la pena di morte, la segregazione razziale, il colonialismo, tutte pratiche oggi condannate grazie a grandi uomini della storia come Martin Luther King, Mahatma Gandhi, Nelson Mandela, con i quali abbiamo ottenuto dei grandi cambiamenti.

Oggi, il cambiamento è rappresentato da noi, perché le nostre gocce formano l’oceano, noi dobbiamo non soltanto non mangiare l’agnello, dobbiamo anche distribuire il materiale informativo a 60 milioni di italiani, in modo che altre persone possano sapere e capire.

 

Abbiamo anche intervistato Daniela Poggi che ha preso parte al Flash Mob.

Animalista e vegana, il tuo lavoro a favore degli animali in questi ultimi giorni si manifesta con una campagna per la difesa degli agnellini a cui hanno partecipato vari attori tra cui anche tu. Ci puoi parlare del tuo impegno nei confronti dei diritti degli animali?

È cominciato 40 anni fa, quando iniziai a rendermi conto che l’uomo continuava a sfruttare gli animali, li violentava, li depredava e li usava. Questa constatazione mi ha fatto salire una sensazione di malessere, perché io nel mondo animale ci vivo bene, a me piacciono gli animali, io ho bisogno del contatto con un altro mondo che non sia quello umano, sia con l’ambiente che con tutti gli abitanti della Terra.

Sono una cattolica, credente e praticante, e ritengo che il rispetto nei confronti di ogni forma di vita è assolutamente dovuto. L’uomo non ha il potere assoluto di decretare morti continue, perciò ho cominciato a non mangiare più la carne diventando vegetariana, piano piano ho abbandonato anche tutti i prodotti comunque derivanti dallo sfruttamento degli animali, quindi ho iniziato ad andare in piazza a difendere i loro diritti perché gli animali fanno parte dei più deboli. Io ho dedicato la mia vita alla difesa dei più deboli: per i bambini come Ambasciatrice dell’UNICEF sono stata in missione in Africa ed ho adottato a distanza alcuni di loro, per gli anziani sono Ambasciatrice e Testimonial dell’Alzheimer, in quanto avendo curato mia madre in casa conosco bene questa malattia.

Insomma ritengo che c’è tutto un mondo meraviglioso intorno a noi, bisognoso del nostro aiuto e supporto, ma soprattutto del nostro rispetto e del nostro amore. Tra questi ci sono gli animali, io sono cresciuta con i cani e li ho sempre avuti accanto a me, e davanti a questa inutile tradizione culinaria che sacrifica gli agnelli a Pasqua o a Natale, vorrei invitare le persone che comprano queste carni ad andare prima in un allevamento, vederli nascere tramite il parto della pecora, per constatare l’amore verso il suo figliolo o figliola, per vedere ancora come questo cucciolo inizia a prendere possesso del mondo, eppoi vedere che a distanza di un mese, perché questo è il tempo che il piccolo deve stare accanto alla madre per poter ricevere il colostro, il latte necessario a fargli sviluppare gli anticorpi all’interno dell’organismo, viene strappato alla madre, buttato su dei camion, a volte gli vengono anche spezzate le zampe mentre gli altri urlano perché sentono le grida di dolore, poi viene sgozzato e appeso per farlo sanguinare.

Il manifesto della campagna di Daniela Poggi a favore degli agnellini. La campagna è promossa da The Green Place, LAV e Animal Equality

Ma perché tutto questo? È una barbarie assurda! Per un pranzo?

Io penso che la Pasqua come il Natale rappresentano delle festività e dei momenti di gioia, di condivisione, di amore, di rispetto, non possiamo pensare di condividere queste emozioni sapendo che nella nostra bocca arriva il sangue, la morte di altre vite.

Io vorrei veramente che Papa Francesco, che è così meraviglioso, oggi possa lanciare questo appello e dire basta con questa barbarie, con questa tradizione inutile, perché la coscienza dell’uomo evolve, spero, e in questa evoluzione deve necessariamente rispettare gli animali.

Anche l’ambiente, le piante, meritano tutto il nostro riguardo, in quanto tutto quello che l’uomo sta facendo in questi anni, soltanto per denaro, come ad esempio la deforestazione dell’Amazzonia, consiste nel distruggere un pianeta meraviglioso che Dio ha creato. Noi uomini stiamo depauperando la sua bellezza e ai nostri figli cosa lasciamo? Noi siamo responsabili dell’insegnamento verso i nostri bambini, del rispetto della vita e dell’ambiente, attraverso la scuola, con l’educazione, attraverso i media. Io credo che sia il momento che le coscienze si risveglino e prendano atto che c’è un modo migliore di vivere, nell’amore, nella solidarietà, nella condivisione e nel rispetto dei diritti degli animali.

 

Ci parli del tuo lavoro teatrale “Anima Animale”?

Questo lavoro nasce proprio da queste riflessioni condivise con Luca De Bei, regista, autore, attore, animalista e difensore dei loro diritti, e visto che in teatro nessuno ne aveva mai parlato, questo spettacolo è concepito per dar voce agli animali che riescono a salvarsi dall’allevamento intensivo.

Tratta di una mucca che scappa dall’allevamento di Messina, si butta in mare perché vuole assolutamente fuggire verso l’altra costa, e io divento questa mucca, la Mucca Teresa che poi si salverà.

 

In seguito nacque il vitellino della Mucca Teresa e Mariella Casablanca che l’ha aiutata dopo aver visto il dolore negli occhi di questo essere, è diventata vegetariana.

C’è un video su You Tube che ognuno può vedere. Poi però lo spettacolo tratta anche di altri casi.

La gallina che viene debeccata e con le zampette che si atrofizzano perché sempre poggiate sul ferro. Il maialino, la cagnolina che viene abbandonata in canile. Insomma, io presto la mia voce con un diverso timbro ed il mio corpo a queste anime meravigliose. Un lavoro che amo molto e che adesso rappresenterò il 26 aprile a Firenze al “Teatro Arti”, all’interno di una cinque giorni di un festival vegano.

 

Concludo aggiungendo soltanto che finché un solo animale viene ucciso senza nessun rispetto per la sua vita, la società in cui viviamo non può considerarsi civile.

Nessuno deve soffrire e tutti, ma proprio tutti, hanno diritto a vivere la loro esistenza.


Ivana Pizzorni è la responsabile della sede romana di SOS Gaia

30 marzo 2015

 

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