La storia a lieto fine del macaco triste
Nel novembre del 2019 avevamo effettuato una visita, il professor Marzio Panichi e il sottoscritto, all’Oasi di San Sebastiano Po e avevamo visto con dispiacere la situazione di un Macaco nemestrino chiamato Ginetto.
La sua storia era purtroppo comune a quella di tanti, troppi, altri animali esotici che sono strappati dai loro ambienti naturali per esser confinati in qualche abitazione da persone che giustificano in vari modi il possesso “contro natura”: voglia di stupire, desiderio di novità, vi è perfino chi giunge a sostenere di provare affetto, come se giustificasse il malessere imposto. Inutile dire che non vi è nessun pensiero per le negazioni imposte agli animali. Poi, sempre come spesso accade, il cucciolo diventa grande e diventa difficile conciliare la vita degli umani con le sue esigenze e la soluzione unica è quella di sbarazzarsi dell’incolpevole ospite.
Così era stata la vita di Ginetto che, diventato adulto e insofferente di una situazione di confinamento e sacrificio in ambito familiare, era stato dirottato all’Oasi di San Sebastiano Po che sovente diventa il luogo dove confluiscono gli animali non tradizionali che non trovano altra collocazione.
L’opera pregevole di ospitare un animale senza più una dimora però presentava il problema di non essere lei stessa, a sua volta, una soluzione ottimale. Ginetto aveva un suo ambiente, una gabbia però, e purtroppo era solo soletto, non essendoci alcun altro suo simile e non gli si poteva certamente associarne uno, dal momento che la struttura non era indicata.
Salvare un animale, magari protempore, è un obiettivo condivisibile ma realizzare una situazione non idonea è fare danno.
Così Ginetto passava giornate solitarie, in un ambiente povero di svaghi e di giochi, stressato e l’immagine che abbiamo avuto e ricordato per tanto tempo, io e il professor Panichi, era del macaco intento a mangiare. La solitudine non gli aveva tolto l’appetito e la sua principale attività era quella di alimentarsi.
Abbiamo scritto al Sindaco del Comune di San Sebastiano Po per interessarlo alla questione e per spronarlo a cercare con noi una soluzione per il miglioramento della situazione.
Era evidente che si doveva cercare una sistemazione migliore e in tempi di pandemia da Covid le decisioni operative necessitanti di spostamenti erano complicate. Si sono presi contatti con la Direzione nazionale del Cites che doveva dare il benestare al trasferimento cercando nello stesso tempo il luogo dove destinarlo. Arrivati al centro decisionale nazionale i contatti si sono interrotti e non si sono più avute notizie. Però il mulino se deve macinare macina ai suoi ritmi e improvvisamente, in questo inizio di anno, giunge la notizia che effettivamente Ginetto ha trovato una nuova collocazione che tiene conto delle sue esigenze e che quindi è ospitato in modo migliore e in condizioni ottimali per lui. Inevitabile pensare che una goccia dopo l’altra, perché il caso di Ginetto era conosciuto da più persone, tante voci abbiano favorito la ricerca di una soluzione.
Una storia finita bene, un animale che ha trovato un suo spazio non fanno certo dimenticare l’assurdo vizio di togliere gli animali delle specie più diverse dal loro habitat per il piacere degli umani, però di tutto cuore non si può che dire: “BUONA VITA, GINETTO!”
Enrico Moriconi, Medico Veterinario, Consulente Etologia e Benessere animale, Già Dirigente SSN, Già Garante Diritti Animali Regione Piemonte
21 gennaio 2023