Il 6 novembre 2014 sono stata invitata presso la fondazione Videoinsight alla mostra “I want to be a futurist”, organizzata per Artissima 2014. La mostra era una selezione di 11 video tratti dalle collezioni di Manuel de Santaren e Rebecca Russo, accompagnata da un ricco buffet.
Di per sé la mostra si è rivelata interessante, fino al momento in cui gli ospiti sono stati invitati a visionare i video e io mi sono soffermata di fronte allo schermo che trasmetteva il video “The artist” (2007) dell’artista Laure Prouvost.
Non è in merito il mio gusto artistico, ma ciò che ho visto mi ha lasciato senza parole: nel bel mezzo del video viene inquadrata una formica che cammina sull’asfalto, viene seguita da un dito e da questo schiacciata e uccisa. Così, come se fosse la cosa più normale del mondo, come se la sua vita non avesse valore.
Sono onestamente rimasta senza parole, dal video e dalle persone che come me l’hanno visto e che non hanno reagito in alcun modo, non hanno dato cenno di cogliere l’assurdità di quel gesto.
Tornata a casa ho cercato il video in rete, ma ho trovato solo brevi spezzoni dato che il video fa parte della Videoinsight Collection non è disponibile per intero. Ho trovato però foto dell’artista, riconosciuta a livello internazionale, ritratta con dei pesci morti sulla testa.
Credo che il rispetto per la vita, qualunque vita, sia necessario, in qualunque forma d’arte e sono davvero stupita che video come quello che ho visto, foto come quelle che ho visto siano considerate arte.
7 novembre 2014