Il raduno dei beagle e dei loro affidatari presso la sede della Provincia di Roma |
Incontro con i beagle salvati dal canile-lager Green Hill
Il caso Green Hill, il canile-lager di Montichiari (Brescia) dove venivano allevati i beagle destinati alla vivisezione, ha suscitato indignazione in tutto il mondo. Per fortuna il caso, dopo tanti anni di manifestazioni e di proteste, ha avuto un lieto fine, per merito di una operazione combinata tra il Corpo Forestale dello Stato e le associazioni Legambiente e LAV. I beagle, oltre duemila, sono stati liberati e, grazie alle richieste di adozione arrivate da ogni parte d’Italia, hanno tutti trovato una casa.
Il 4 ottobre scorso, presso il cortile di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, è avvenuto il primo raduno dei beagle affidati alle famiglie di Roma e Provincia. Oltre ai tanti cani erano presenti tra gli altri, Cecilia D’Elia, Assessore alle Politiche Culturali e Vice Presidente della Provincia di Roma, Monica Cirinnà, Consigliere Comunale di Roma, Maurizio Gubbiotti e Nino Morabito di Legambiente ed infine Simonetta Novi, Presidente dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese.
Sono convenute anche numerose famiglie che questa estate hanno adottato cani meticci prelevandoli dai canili di Roma e della Provincia, in particolare dal canile di Pomezia grazie all’aiuto dell’Associazione “La Voce del Cane”.
È stato volutamente scelto il giorno del 4 ottobre per commemorare nel modo più idoneo la festa di S. Francesco di Assisi, che oltre ad essere il patrono d’Italia fu il primo a scrivere in lingua volgare italiana “Il Cantico delle Creature”, dove tutti gli esseri viventi, animali e uomini, vengono chiamati “fratello” e “sorella” e vengono collocati sullo stesso piano in quanto parte integrante di “Madre Terra”.
Uno dei beagle adottati |
L’Assessore della Provincia Cecilia D’Elia ha introdotto brevemente l’incontro ringraziando le famiglie che hanno adottato i cani dei canili della Provincia, bisognosi come i beagle, con un importante gesto di civismo e di crescita culturale che prospetta la necessità di un aggiornamento urgente della cultura giuridica del nostro paese. L’Assessore ha sottolineato che è tempo che vengano riconosciuti ai viventi non umani i loro diritti, in quanto essi non vivono soltanto per noi ma sono i nostri compagni di viaggio sul pianeta Terra.
Monica Cirinnà, che si definisce la mamma di “Libera”, il beagle da lei adottato, ha evidenziato la grande generosità dei cittadini che nel periodo estivo hanno risposto numerosi all’appello di Legambiente per l’adozione dei cani; un periodo notoriamente critico, quando le persone incivili abbandonano i loro animali. Ha sottolineato l’importanza dell’affiancamento degli operatori dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, che con la loro esperienza hanno consentito la valutazione preliminare della compatibilità delle famiglie disponibili alle adozioni dei cani.
Monica Cirinnà ha posto l’accento su come all’interno del canile lager Green Hill i cani venivano maltrattati, come è stato in effetti riscontrato dagli avvocati di Legambiente, e uno dei segni è ravvisabile nel tatuaggio impresso a tutti all’interno dell’orecchio, proibito dalla legge perché dolorosissimo.
I cani quindi non sono statti sottratti alla sperimentazione, ma prelevati dal canile perché erano soggetti a maltrattamento. In una fase successiva ognuno di loro sarebbe stato destinato ai diversi settori di sperimentazione; ad esempio Libera faceva parte di un gruppo di cani destinati a un laboratorio di sperimentazione di medicinali.
Monica Cirinnà, Consigliere comunale di Roma, con Libera, il beagle da lei adottato, e con i volontari dell’Associazione La Voce del Cane |
Maurizio Gubbiotti di Legambiente ha parlato dell’importanza storica della liberazione dei cani di Green Hill, come un nuovo segnale di conquista di diritti e di civiltà. L’esponente di Legambiente ha rimarcato la necessità di aprire una nuova pagina togliendo l’obbligatorietà alla sperimentazione animale, pratica ormai obsoleta ma purtroppo finora ritenuta necessaria per testare i farmaci destinati all’uomo.
È intervenuta infine Simonetta Novi, presidente dell'Associazione Volontari Canile di Porta Portese, ricordando le numerose battaglie condotte in difesa dei diritti degli animali detenuti all’interno dei canili che, fino al 1991, in assenza di adozione, venivano sottoposti a eutanasia. Questo, fino a quando la legge 281 del 14 agosto del 1991, promulgata per prevenire il randagismo e per tutelare gli animali di affezione, eliminò questa incivile pratica di soppressione degli animali se non reclamati dai proprietari. Fu anche grazie alle proteste dei volontari del canile di Porta Portese, con la collaborazione di Monica Cirinnà, che questa importante legge, in difesa della vita degli animali abbandonati e ospitati nei canili, poté essere introdotta.
Infine sono stati consegnati gli attestati di benemerenza alle famiglie presenti che hanno avuto in affido i beagle e alle altre famiglie che, non potendo adottare i beagle perché tutti già “assegnati”, con un gesto d'amore e dimostrando profonda sensibilità, hanno comunque adottato alcuni cani meticci dei canili di Roma e provincia.
Una degli affidatari ha raccontato ai presenti di aver partecipato attivamente alla liberazione dei beagle subendo la repressione delle autorità preposte alla difesa del canile Green Hill. Dopo la liberazione dei cani ha avuto in adozione la cagnetta Laila Lua, probabilmente usata come “fattrice” e quindi soggetta a continue somministrazioni di ormoni al fine di favorirne la procreazione, ma a seguito delle quali ancora oggi è perennemente in calore.
Inoltre i beagle affidati presentano ancora criticità comportamentali e vi è la necessità di continui interventi degli educatori cinofili.
Nina e Jonathan, accomunati da una storia triste alle spalle, ora felicemente accasati |
Monica Cirinnà ha sottolineato la necessità di mantenere i contatti tra gli affidatari dei beagle per scambiarsi informazioni, perché i cani di Green Hill sono particolari ed è importante mettere a disposizione degli altri affidatari le informazioni che ciascuno acquisisce convivendo con loro. Ovviamente appena i cani potranno essere adottati definitivamente dovrà essergli inoculato il microchip identificativo.
Tra i meticci adottati si distingue la storia di Jonathan, entrato nel canile di Porta Portese nel 2000 a sei mesi di età e, a causa del sovraffollamento, costretto a girare tutti i canili fino ad arrivare a Casa Luca, struttura sequestrata in seguito per maltrattamento degli animali. Dopo quest’ultima brutta esperienza, Jonathan è stato trasferito al canile dell’ex Cinodromo dove vivevano i levrieri utilizzati per le corse. Oggi Jonathan ha finalmente trovato una casa.
Commovente anche la storia di Nina, adottata da una famiglia che già ospita un pitbull di 15 anni. Nina all’età di due mesi entrò in un canile convenzionato con il Comune di Roma, la struttura privata Villa Andreina. Dopo otto anni di gabbia è stata finalmente adottata, ma ovviamente presenta notevoli problemi comportamentali; ciò nonostante, grazie ai volontari e agli adottanti, Nina ha già superato positivamente l’impatto con le tante persone presenti all’incontro.
Questo incontro è sicuramente il primo di tanti altri che seguiranno, ma è anche l’alba di una nuova lotta di civiltà condotta dalle persone che amano tutti gli animali e che li collocano sullo stesso piano degli uomini, portatori degli stessi diritti.
Un mondo dove le strutture come Green Hill non hanno senso di esistere.
18 Ottobre 2012