Ai primordi della storia del pianeta gli alberi avevano colonizzato tutte le terre emerse in una continuità di foreste che si succedevano senza fine |
La moderna alimentazione vegana non tiene in conto i vegetali. Ma le piante sono una forma di vita antica ed evoluta. Potrebbero, per una ipotesi non poi tanto paradossale, essere i creatori dei mammiferi e oggi i tutori della vita spirituale dell'umanità. La proposta dell'antico sciamanesimo druidico e la spiritualità del "giardino druidico" in cui magia e poesia si incontrano nella sinfonia mistica di Madre Terra
Alimentazione, animalismo e vegetarianesimo
L'alimentazione è parte della necessità umana per la sopravvivenza di ciascun individuo. Non ci si ciba di terra o attraverso la fotosintesi clorofilliana, ma purtroppo, anche se non è adeguato farlo per sua fisiologia metabolica, si ciba in maniera parassitica di altre creature viventi che trattengono elementi proteici già sintetizzati e pronti all’uso.
Abbiamo l'esempio in natura di creature del pianeta che si cibano di altre portatrici di elementi proteici e secondo questa visione gli umani stessi vengono genericamente visti nella prospettiva di essere altrettanti animali carnivori.
Il fenomeno dell’alimentazione viene quindi identificato in una precisa catena alimentare per ogni specie che non prende atto della sofferenza e della morte, spesso atroce, delle creature portatrici di proteine.
Personalmente mi ha sempre fatto schifo l'idea di essere un predatore che si ciba di cadaveri per sopravvivere e questo ha consolidato la mia sensibilità verso le altre creature di questo pianeta considerandole tutte figlie di Madre Terra. Mi ha portato a non dover rinnegare, per un pasto infame, la loro dignità, il valore dei loro sentimenti e quello della loro saggezza.
Mi ha portato anche ad incuriosirmi sulle motivazioni di questa impietosa e spietata situazione che è vissuta su tutto il pianeta.
E così mi sono rivolto alla tradizione dell'arcaico sciamanesimo druidico, molto più antica della società maggioritaria che domina attualmente sulle cose. Che anche se vanta tradizioni radicate nel passato non è altro che una presenza di pochi minuti sul calendario dell'evoluzione. E che deve dire grazie della sua presunzione storica all'azione della Discovery Doctrine promulgata dalla Chiesa del '400, che ha dato origine alle sanguinose colonizzazioni dei vari continenti in cui oltre alle culture evolute sono scomparse le vere radici storiche del pianeta.
Il dio Baiame della tradizione degli Aborigeni australiani. Il suo primo precetto fu quello di invitare le sue creature di cibarsi solamente dei semi e dei frutti della terra |
Sono rimasti solo i cosiddetti Popoli naturali, di cui è parte lo sciamanesimo druidico europeo, a resistere all'onda nera di distruzione che ha ricoperto ogni cosa offuscando le menti dell'umanità.
Quindi sono venuto a conoscenza che prima delle grandi glaciazioni tutte le creature viventi erano vegetariane. Compresi quelle che oggi vengono definite come belve carnivore. Esse erano vegetariane e si cibavano di piante che rilasciavano la taurina, un amminoacido che era entrato a far parte della loro dieta abituale. Le condizioni proibitive determinate dalle glaciazioni, limitando il reperimento di queste piante, avrebbero portato queste creature al reciproco cannibalismo modificando il loro sistema metabolico e portandole all'attuale abitudine di procurarsi la "taurina" solamente con la predazione di altre creature.
E qui c'è una lezione da apprendere. Nel 2013 sono stato testimone della vicenda di tre leopardi che hanno incontrato nella savana africana, dopo aver portato a termine il loro pasto, il cucciolo di una gazzella che si era perduto. Questi alla vista dei tre predatori si era bloccato impietrito e tremante. Ma i tre leopardi si sono avvicinati e si sono messi a rincuorarlo lasciandolo correre via libero e integro. Addirittura leccandolo sul capo. Avevano mangiato e per loro non era necessario incorrere in una crudeltà inutile di cui erano evidentemente ben consapevoli. Direi a differenza dei molti cacciatori che uccidono per il gusto di uccidere…
Sono venuto anche a conoscenza del fatto che le popolazioni antiche pre-glaciali erano anch'esse vegetariane. Mi è bastato prendere in esame la narrazione della Bibbia e delle tradizioni degli aborigeni australiani.
Nel Libro della Genesi, Dio dice chiaramente ad Adamo ed Eva in virtù di un precetto da osservare (Gen 1,1-2,4°): “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: essi saranno il solo vostro cibo."
Dall'altra parte del pianeta, Baiame, il dio creatore degli aborigeni, dice la stessa cosa dopo aver creato i progenitori dell'umanità: " dovrete cibarvi solamente di piante che vi ho indicato da utilizzare, e vi vieto in modo assoluto di uccidere e di cibarvi degli animali che dimorano sulla Terra".
Un esempio di creatura unicellulare che vive nelle acque del pianeta, ponte tra vita animale e vita vegetale. I mammiferi e l'umanità potrebbero aver avuto origine proprio dalle piante |
E per andare ancora più indietro nel tempo, e di molto, possiamo citare, secondo la tradizione druidica, anche l'invito di Fetonte rivolto ai suoi allievi di non cibarsi degli animali che nel tempo arcaico della sua venuta era prassi sostenuta dal tragico ecosistema che aveva trovato.
"I fentai erano tra quelli di voi che si avvicinarono al sacro cerchio di pietre. Insieme varcaste la soglia del sapere, della libertà e della fratellanza. Altri fentai seguirono incuriositi dal fuoco che vi ardeva al centro. Come potreste togliere la dignità e la vita a chi ha condiviso la vostra stessa curiosità di guardare al mistero? Come potreste rendere schiavo per il vostro interesse qualcuno della vostra famiglia?
Ora vi dico che se volete essere miei Allievi neppure dovrete cibarvi reciprocamente della vostra carne né dei fentai poiché siete tutti figli della stessa Madre e amati da lei e dal medesimo cielo, né per lo stesso motivo non dovrete sentirvi superiori ad alcuno che sia amico o nemico.
Saranno vostro cibo ogni erba che produce seme e che si trova per ogni dove su questo mondo, e ogni albero fruttifero che produce seme. Vi nutrirete delle parti delle piante che potrete prendere senza arrecare loro danno. Dovete loro rispetto poiché sono la vita più antica e saggia di questo mondo. Per riscaldarvi nei tempi freddi, vi riscalderete cercando gli alberi già morti prima venga il freddo per conservarli e usarli quando sarà a voi necessario".
Se oggi si sono trasgredite queste antiche norme spirituali di sensibilità verso gli altri figli di Madre Terra lo si deve al Patriarcato che tra i sopravvissuti alle grandi e ultime glaciazioni si è imposto con violenza, prima attraverso temibili bande armate con i loro "sciamani etnici" e poi fondando regni e imperi dando vita e religioni basate sul sacrificio di nemici e degli animali.
La filosofia vegana, un’etica che viene dal futuro
Oggi, sebbene frastornati dai media che fanno rimbalzare gli interessi delle industrie e delle religioni interessate a sponsorizzare l'antropocentrismo in tutto l'universo, tra gli umani di tutto il pianeta si è aperta nei loro cuori una sensibilità completamente nuova verso la sofferenza e la morte delle altre forme vitali tanto che è divenuto un problema di ordine morale.
La creatura mitologica della Fenice. L'Alchimia l'accostava alle figure del Drago, dell'Airone, del Corvo e del Pellicano. Per la tradizione questa creatura mitica lasciava che i propri figli si nutrissero delle sue carni per poter sopravvivere, come accadrebbe per l'ipotesti genitrice dell'umanità dovuta alle piante |
Per fortuna nella massa della società maggioritaria esiste da sempre in nuce questa natura di compassionevolezza verso i più deboli e gli indifesi.
Nel corso dell'Impero romano è nato così il varco che ha aperto all'armonia del proto-cristianesimo, poi vanificato da Costantino, durante le parate imposte dal sistema di allora impietosendosi e piangendo per gli schiavi trascinati in catene in cui il pubblico si immedesimava.
La stessa cosa che avviene oggi da parte di masse di persone che sempre più rimangono sconvolte dalla fine scellerata a cui sono sottoposti gli animali nei macelli, negli zoo e nei circhi per il divertimento e per l'"educazione", come dice ancora oggi la Chiesa del tempo, dei bambini.
A fronte del problema morale imposto dalla sorte atroce degli animali da "reddito" e da "spettacolo" è nata di conseguenza la cultura della dieta alimentare cosiddetta "vegetariana". Essa era basata su tutto ciò che non fosse carne o venisse da animali uccisi, ma accettando il consumo di uova e di latte e dei suoi derivati.
Ma il problema morale non si risolveva solo con questa dieta alimentare. È sorta quindi nel tempo una nuova cultura di alimentazione che si è fatta conoscere con l'etichetta di "vegan", un neologismo ideato nel 1944 da Donald Watson. Una cultura alimentare che è basata su tutto il cibo che non sia il frutto di schiavitù e di sofferenza animale. Il veganesimo ha portato in luce il terribile destino degli animali da reddito che producono uova e latticini. Galline “ovaiole” costrette a vivere in cellette anguste per produrre uova. Incubatrici da cui arrivano i pulcini appena usciti dall'uovo: le femmine saranno usate per produrre uova da vendere, i maschi invece sono inutili, perché non produrranno uova e non sono della razza giusta per diventare dei polli "da carne" convenienti per l'industria. I pulcini maschi vengono dunque uccisi subito, gettandoli vivi in un tritacarne. Mucche ingravidate a ripetizione imprigionate dentro alle loro celle e poi allontanate subito dopo il parto dai loro vitelli per destinare il latte alle industrie. Da cui far uscire latte incompatibile per gli umani e pieno di sostanze non tutte tollerabili, come siero e antibiotici. E per non parlare dei formaggi e dei vari derivati dai latticini…
Se vengono toccate le foglie della "sensitiva", la pianta le richiude per reazione, mostrando che i vegetali hanno un loro sistema nervoso in grado di reagire all'ambiente esterno |
La dieta vegana ha permesso ai suoi cultori di scoprire che senza cibarsi di cadaveri, di latte e dei suoi derivati non solo si finiva di fare la parte di immondi predatori, ma si guadagnava anche in salute. Incredibile scoprire che senza latte le ossa si calcificano meglio e che senza carne si può sfuggire a malattie mortali come il cancro, l'ipertensione e la gotta.
Una filosofia di vita che sembra essere ispirata da un'anima che viene dal futuro, quando il pianeta avrà raggiunto una sua evoluzione storica in un mondo edenico quale ci viene ancora oggi raccontato dagli antichi testi.
Purtroppo il problema dell'alimentazione rimane con tutta la sua necessità. E anche per un vegano che evita una dieta che comporti la sofferenza animale rimane comunque il problema di come rapportarsi nei confronti delle piante e della vegetazione in genere che entrano a far parte della propria dieta.
Per fare una metafora paradossale, ma ben figurata, si potrebbe dire che gli umani sono come vampiri impellentemente e necessariamente assetati di sangue per la loro sopravvivenza che tuttavia hanno una coscienza morale che gli impedisce di predare indiscriminatamente le altre forme di vita.
C'è una scelta di sopravvivenza personale di fondo da fare, rispetto alle vittime vegetali portatrici di elementi proteici.
Gli animali sono senzienti e provano emozioni. Per evitare la loro sofferenza si diventa vegetariani e vegani. Ma anche le piante non sono da meno quanto a intelligenza. E questo crea un ulteriore problema di natura etica non indifferente che non va assolutamente sottovalutato.
La comunità vegetale
Le piante rappresentano la prima forma di vita comparsa sulla terra e si sono evolute strutturalmente per milioni di anni. E in molti casi non sono quelle che oggi abbiamo modo di osservare perché si sono modificate strutturalmente, negli ultimi milioni di anni, sia pur mantenendo identiche caratteristiche "fisiologiche".
Il sistema nervoso delle piante, così come per gli insetti, non è come quello dell'uomo, bensì si rivela comunque attivo manifestando la loro intelligenza |
In tempi remoti, all'origine della manifestazione della biosfera terrestre, l'intera superficie di questo mondo era ricoperta interamente da rigogliose foreste che continuavano ininterrotte per ogni dove, arrestandosi solamente ai bordi dei mari primordiali.
Per loro struttura fondata sullo sfruttamento delle risorse del luogo dove nascevano, non avevano bisogno di muoversi ma dominavano egualmente con la loro presenza empatica l’intero pianeta con l’estensione di una foresta monolitica e continua che ricopriva tutto il suolo delle terre emerse.
Dopo la loro comparsa nell'ecosistema della Terra seguirono le successiva forme di vita che iniziarono a far loro compagnia nel comune percorso siderale del pianeta, in caduta libera nel buio dello spazio.
Con l’apparizione delle altre creature, che possedevano la capacità di muoversi sulla superficie terrestre, le piante divennero inevitabilmente oggetto di predazione da parte dei nuovi venuti che nel fogliame trovavano una fonte di cibo altrimenti impossibile a reperirsi.
C'è da dire che la comparsa e l'esistenza di questi predatori fu facilitata paradossalmente proprio dall’emissione dell’ossigeno rilasciato dalle piante nell’atmosfera del pianeta. Senza questo ossigeno le piante avrebbero potuto continuare a vivere per conto loro senza aggressioni basandosi solamente sul processo di sintesi clorofilliana dovuta alla luce generosa del Sole.
Ma c'è anche da chiedersi perché le nuove creature che comparvero al loro seguito non fossero dotate di un sistema nutritivo basato su questo semplice processo chimico oramai collaudato. La fotosintesi clorofilliana che distingue oggi la vita delle piante è antichissima ed è rimasta pressoché inalterata e funzionale sino ai giorni nostri. Perché non è stata adottata dalle nuove forme di vita?
Questa domanda apre a una ipotesi abbastanza paradossale ma del tutto suggestiva e non priva di fondamento. E viene da chiedersi se la presenza dei predatori non fosse un caso, ma fosse un evento voluto dall'ecosistema terrestre, magari guidato proprio dalle piante.
Si possono osservare una serie di eventi di sinergia esistenti tra le piante e i predatori. Ad esempio come la presenza dei predatori sia utile alle piante. In definitiva come le piante si nutrano dei resti delle carcasse dei loro predatori che imputridiscono e concimano la terra lasciando un humus utile per la la loro vita che raccolgono attraverso le radici. Oppure come gli insetti che si muovono di fiore in fiore procedano ad una sistematica impollinazione di nuove piante ovunque si posino.
Secondo la tradizione dello sciamanesimo druidico il "cervello" delle piante sarebbe identificabile nelle loro radici |
La cosa che accade per gli umani o gli animali che dopo aver mangiato i frutti delle piante rilasciano sementi contenute da questi, distanti dal luogo della loro raccolta portando a colonizzare nuovi spazi della superficie terrestre.
Per paradosso i predatori potrebbero essere stati addirittura patrocinati in qualche modo dalle piante per potersi assicurare la loro sopravvivenza. Si potrebbe azzardare altro ancora. La vita animale potrebbe essere addirittura stata voluta dalla comunità vegetale del pianeta.
In questa ipotesi potrebbe essere accaduto che le piante, ai primordi della storia del pianeta e subito dopo la loro colonizzazione delle terre emerse, si siano trovate di fronte a grandi deforestazioni naturali che le limitavano nel loro dominio planetario.
In quei tempi grandi terremoti sconvolgevano l'orografia della superficie terrestre accompagnati da grandi incendi dovuti alla lava di improvvisi vulcani e da occasionali cadute di meteoriti che distruggevano immense foreste estese su vaste aree continentali che in questo modo venivano a scomparire.
Per mantenere l'equilibrio della loro colonizzazione planetaria le piante potrebbero aver inventato un perfezionamento dell'ecosistema terrestre creando l'ambito della sfera animale, compresa l'umanità. Chi, se non queste creature erranti avrebbero potuto portare, con le loro deiezioni biologiche, le sementi in lontani luoghi della Terra e ripopolarli di nuove foreste? Magari stabilendo nuove colonie di famiglie vegetali con cui entrare in empatia e continuare a comunicare nonostante le distanze. Così come oggi gli umani tendono a colonizzare Marte pur tenendosi sempre in contatto con i loro centri storici attraverso internet.
Forse è per questo motivo che gli dèi dell'antichità invitavano al vegetarianesimo. Ovvero per continuare questo disegno. Ed è forse per questo motivo che gli umani non sono onnivori e sono destinati ai peggiori mali se ci cibano dei loro simili.
Fa riflettere il simbolo della Fenice, la creatura immaginaria dell'Alchimia che era accostata alla figura del Drago, dell'Airone e del Pellicano. Come può essere accaduto per le piante, era tradizione che questa creatura mitica che risorgeva dalle ceneri delle fiamme che la distruggevano di volta in volta, lasciava che quando era in vita i propri figli si nutrissero delle sue carni per poter sopravvivere.
L'esperimento del viticcio germogliato da un seme di fagiolo, effettuato dal LINV dell'Università di Firenze, dimostra come sia in grado di trovare da solo il tronchetto su cui avvitarsi per crescere. Fenomeno che potrebbe indurre a pensare che le piante abbiano facoltà empatiche con l'ambiente, di natura extrasensoriale |
L'ipotesi dell'origine della vita mammifera per via delle piante rimane tale. Ma c'è da valutare che le prime forme di vita, circa 400 milioni di anni, che hanno lasciato le acque per colonizzare la terraferma sono state creature vegetali unicellulari che poco alla volta si sono trasformate in enti pluricellulari e quindi in forme complesse viventi.
Sempre per questa ipotesi le piante potrebbero rappresentare, non solo la forma di vita più antica del pianeta, ma anche la manifestazione di una antica e progredita presenza che ha tenuto a battesimo le forme di vita animale per proprio tornaconto e che oggi rappresenterebbero i segreti custodi dell'integrità morale e spirituale di tutta l'umanità.
Ne erano certi gli antichi druidi che realizzavano il "giardino druidico" in cui meditare e provvedere alla sua integrità proprio per ottenere un tempio naturale in cui incontrare le forze telluriche di Madre Terra e in cui le piante erano considerate da essi come creature evolute, addirittura viste come possibili tramiti con creature di altre dimensioni e mondi, e loro stesse ispiratrici di conoscenza della natura mistica del Vuoto.
In questa prospettiva non stupirebbe che possibili creature aliene che facessero visita alla Terra snobbassero il contatto con l'umanità per intrattenersi con "Maestri" celati all'interno delle foreste che ancora coprono ampie zone del pianeta.
L'Intelligenza delle piante
Come qualsiasi altre specie di creature viventi, anche le piante sono in grado di manifestare dei processi riferibili all'intelligenza.
Ci sono molti enti che da tempo si stanno dedicando alla ricerca specifica di questo fenomeno attribuibile alle piante e che sono stati in grado di dimostrare la loro intelligenza.
Possiamo citare il LINV, il "Laboratorio Internazionale di Neurologia Vegetale" dell’Università di Firenze, diretto dal Prof. Stefano Mancuso, oppure l’"Helmholtz Centre For Environmental Research" di Lipsia, in Germania e anche la University of Western Australia.
I loro risultati portano concordemente a rilevare che le piante possiedono un sistema nervoso, sono capaci di prendere decisioni complesse, hanno la memoria apprendendo e ricordando i dati utili. Sono in grado di comunicare con le altre piante e trovano sinergia con quelle amiche o parentali e con gli animali.
L'Yggdrasil, l'albero mitico dell'antico druidismo usato come riferimento, forse non a caso, dell'evoluzione umana mostra la Korà che parte da un seme di consapevolezza nel buio della mente-terreno per crescere e raggiungere con il suo fogliame il cielo del mistero mistico dell'esistenza |
Un esperimento di adattabilità intelligente delle piante è quello del fagiolo effettuato presso il Linv di Firenze. Ma non solo, rappresenta un esperimento che potrebbe far pensare, quando si parla di empatia a distanza tra di loro, che le piante possiedano anche delle qualità di percezione extrasensoriale.
L'esperimento è semplice. Piantato un fagiolo al centro di un vaso ripieno di terra e posto, alla distanza di circa 30 cm., un bastoncello per il sostegno del suo viticcio, quanto questo spunterà dal terreno esso si dirigerà immancabilmente verso il bastoncello. Come se lo avesse avvisato un sesto senso. Se si sposta il bastoncello la piantina si arresta e rinnova la sua direzione avviandosi verso la nuova posizione come se il viticcio potesse essere consapevole della sua nuova posizione.
Nonostante l'esito degli esperimenti, rimane difficile ravvisare la struttura di un cervello in una pianta. Secondo un riferimento antropocentrico, viene solitamente considerato che l'intelligenza sia un fenomeno essenzialmente umano poiché è legato alla struttura del cervello. Tutt'al più si è concessa la stessa facoltà ai primati e a qualche altro animale dotato di strutture cerebrali similari.
Non è possibile ravvisare in una pianta una qualsiasi forma di struttura cerebrale.
Eppure possiamo avere la prova dell'esistenza di manifestazione di intelligenza oltre a quella umana ad esempio nelle api. La loro struttura cerebrale non assomiglia per nulla a quella del cerebro umano poiché è estesa lungo tutto il corpo. Eppure la loro intelligenza è ampiamente dimostrata al punto che riescono a memorizzare e riconoscere addirittura i volti umani.
Magari la parte vitale e "intelligente"delle piante è celata nelle loro radici che sono maggiormente protette dallo spessore del suolo. la predazione delle parti superiori delle piante non costituirebbe pertanto fonte di danno permanente.
Probabilmente il loro cervello segreto risiede, com'era convinzione dell'antico sciamanesimo druidico, proprio nelle radici. Un sistema per proteggersi dai numerosi predatori erbivori che nel cibarsi del fogliame a terra non uccidevano le piante il cui elemento vitale era nascosto nella profondità del terreno.
Una sorta di vita genitrice che consente ai propri figli di nutrirsi del proprio corpo senza soccombere, potendo rigenerarsi dalla stessa radice, assicurandosi un mezzo di continuità della propria arborea progenie.
Che fare nell'immediato?
Ma a fronte della constatazione che le piante sono intelligenti che cosa può fare un vegetariano per potersi procurare proteine necessarie alla sua vita?
Purtroppo gli esseri umani devono poter sopravvivere in ogni caso. Gli animali umani si sono ritrovati a convivere con i vegetali con il problema della loro alimentazione, e in questa prospettiva è difficile districarsi.
L'antico sciamanesimo druidico si riferiva alla spiritualità del "giardino druidico", il Gala Druji"come tempio nella natura, in cui la magia e la poesia delle piante portavano ad incontrasi con i druidi nella sinfonia mistica di Madre Terra |
Si può cercare di attuare il male minore, evitando di danneggiare il più possibile le creature vegetali aggredite.
Si può considerare come le piante, antiche forme di vita, abbiano una diversa sensibilità fisiologica dai mammiferi e si siano adattate avendo a che fare con i predatori e rilasciando parti del loro insieme non danneggiando irreversibilmente la pianta. Per fare un esempio estremo, se si trancia via una coscia ad una capretto questo muore dissanguato. Per contro, se si coglie un frutto o se si coglie della verdura senza danneggiare le radici, la pianta in questione sopravvive e continua a vivere ricrescendo e riproducendosi. Orientandosi verso le sementi, come i fagioli o la soia o il lupino. Oppure verso la raccolta di frutti.
E poi in ogni caso basterebbe evitare di danneggiare le radici, deputate dalla tradizione druidica come la sede del cervello di ciascuna pianta.
Nel contempo si può dare rispetto alla Natura. Dare rispetto alla comunità vegetale esistente, abolire il commercio dei fiori recisi, abolire la deforestazione, favorire la formazione di santuari arborei sul pianeta. E altro ancora che possa tutelare queste creature, anch’esse figlie di Madre Terra.
La speranza in un mondo migliore futuro
C'è da sperare in un futuro mondo migliore e civilizzato che risolva il problema. Valutiamo che oggi siamo in un'era di barbarie in cui la sofferenza dei deboli non è valutata completamente, anzi è sottovalutata per via di interessi commerciali e ideologici.
La constatazione porta a valutare che oltre a salvaguardare la vita degli animali non umani, problema che oggi comincia ad essere preso in considerazione per merito di una sensibilità della cultura laica, si dovrà sollecitare una maggiore attenzione anche alle piante, forme di vita anch'esse generate da Madre Terra, e anch’esse, come dimostrano sempre più numerosi studi in materia, con una propria intelligenza.
È auspicabile che così come si è migliorato il rapporto con il lavoro, dalla schiavitù ad un orario più a misura d'uomo e oggi addirittura con prospettive di maggior flessibilità, secondo nuove idee come ad esempio il progetto della "decrescita felice" che darebbe più tempo libero alle persone, si può pensare che in futuro l'umanità si libererà anche dall'impasse morale creando cibo "simil-food" basato sulla manipolazione molecolare di materiali commestibili di natura chimica e non di origine biologica. Una soluzione che oltretutto, oltre ad evitare sofferenza ad animali e piante, potrà divenire una fonte di innumerevoli sapori raffinati e inusitati, che oggi non esistono, per il palato dei gourmet.
Un esemplare di moderna stampante 3D che può rappresentare nel futuro l’affrancarsi dalla cultura predatrice. Con questo apparato è possibile già fin d'ora produrre via software cibi proteici che non derivano da animali o vegetali |
Si stanno facendo esperimenti in questa direzione con le stampanti 3D per poter rifornire di cibo la ISS, Stazione Spaziale Internazionale, in previsione di un viaggio umano su Marte. Partendo da un gel commestibile si ottiene via software del buon formaggio e cioccolato.
E possiamo anche citare il progetto Modern Meadow ad opera di Peter Thiel, uno dei fondatori di PayPal, che ad oggi prevede la realizzazione della bistecca di carne simulata.
La priorità della salvaguardia animale
A differenza delle piante che vivono radicate e tutto sommato lasciate quiete sui loro siti, senza essere coinvolte in una violenza programmata e continua nella quotidianità, come accade purtroppo per gli animali che sono considerati strumenti di lavoro, fonte di cibo e altri tipi di sfruttamento in ogni occasione e in ogni istante, il problema che riveste la questione animale non è rimandabile e deve essere affrontata come una priorità assoluta, poiché si presenta con maggiore e inequivocabile urgenza.
Oggi, affrontare il problema dell'animalismo e dell’antispecismo, oltre che per una innegabile motivazione etica, può costituire una tematica apripista per raggiungere un obiettivo globale che in futuro riguardi anche il mondo della comunità vegetale.
La sofferenza degli animali nei circhi e nei mattatoi, e soprattutto l’inferno di miliardi di creature negli allevamenti intensivi, non può più essere ignorata, e sull'immediato si può proprio cominciare da questo problema per ribaltare un luogo comune barbaro e patriarcale, portando a sensibilizzare il vasto pubblico al valore della vita per ritrovare l'armonia perduta di questo mondo.
Un primo passo, urgente e non più rimandabile, che porterà inevitabilmente ad interrogarsi anche sulla condizione delle altre forme di vita affratellate a noi sul pianeta, ossia il regno vegetale.
Senza tuttavia dimenticare gli animali umani che, inconsapevolmente, sono anch'essi soggetti alla schiavitù della cosiddetta stirpe dei "figli di Caino", termine che è stato usato per rappresentare quella parte di umanità che non si fa scrupoli ad usare persone indifese utilizzandole impietosamente per i loro scopi produttivi e sessuali.
29 giugno 2016